Berlusconi: “Terzo polo non ha prospettive. Dimissioni di Fini? Scelta che attiene alla sua dignità”

Pubblicato il 15 Dicembre 2010 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA

“La giornata della fiducia è stata una sconfitta manovra di palazzo che si proponeva di rovesciare il governo scelto dagli elettori”, ora ”il governo va avanti” visto che ”il ribaltone è stato sconfitto”. Così ha detto il premier Silvio Berlusconi, nel corso della trasmissione Mattino Cinque, su Canale 5.

Poi Berlusconi spiega che la decisione se Gianfranco Fini debba o meno dimettersi da presidente della Camera è una ”scelta” che attiene alla sua ”dignità”. “Vi ricoro che parte dell’Aula di Montecitorio ha già chiesto le dimissioni di Fini, quindi…”.

”Dopo il voto di ieri l’ipotesi del terzo polo non ha più grandi prospettive”. Come pensa di allargare la maggioranza? ”Io penso a singoli deputati che militano nei partiti di cui non condividono più la linea”, ha spiegato il premier. ”Mi stupirebbe molto che deputati e senatori, anche quelli finiani, da domani votassero contro le stesse leggi sulle quali fino a ieri hanno votato, perchè tutto ha un limite, anche in politica, e se non la coerenza ci deve essere almeno la decenza”.

”Dobbiamo proseguire nell’opera di rigore finanziario per evitare le tempeste” che hanno colpito altri Paesi e quindi ”in questo quadro portare il Paese al voto sarebbe davvero irresponsabile”. ”Le elezioni – ha aggiunto il premier – sarebbero state inevitabili se la congiura di Fini e del Palazzo avesse rovesciato il voto popolare”.

”Ieri sera erano molti di più”. Silvio Berlusconi replica a Maurizio Belpietro che gli chiede se pensa di poter andare avanti con tre voti di maggioranza a Montecitorio. ”Ieri sera già diversi altri parlamentari hanno offerto la loro collaborazione”, aggiunge il presidente del Consiglio. ”Abbiamo diversi posti liberi nel governo e quindi possiamo rinforzare la squadra, ma non offriamo posti per convincere qualcuno: se vi sarà la disponibilità di altri gruppi parlamentari a partecipare al nostro progetto offriremo loro la possibilità di lavorare con noi anche in ruoli di governo”.

”Quella di ieri non è stata una manifestazione di libertà è stato un attacco di bande di teppisti organizzate che hanno provocato incidenti ripresi dalle televisioni di tutto il mondo che buttano una brutta immagine sul nostro Paese e che non possiamo assolutamente accettare che avvengano”, ha concluso il premier sugli scontri di Roma.