Berlusconi e i giudici, guerra nel Pdl. Santanchè e Brambilla si offrono. Ferrara: “Comunicato criminale”

Pubblicato il 1 Febbraio 2011 - 20:16 OLTRE 6 MESI FA

Giuliano Ferrara

ROMA – Da una parte Daniela Santanchè e Michaela Vittoria Brambilla , fautrici della linea dura e della piazza contro i giudici di Milano che indagano sul caso Ruby. Dall’altro Giuliano Ferrara e tutto il Pdl più “mite”, quello che vuole evitare lo scontro istituzionale. Succede tutto in un pomeriggio, con una serie di affondi di  quelli destinati a non scivolare via senza conseguenze. Poco dopo le 14, infatti, un misterioso comunicato che avrebbe come mandante Silvio Berlusconi annuncia un’incarico a Brambilla e Santanchè. Suona più o meno così: armatevi, reclutate gente, portiamo tutti in piazza a difendere Berlusconi dall’assalto dei giudici.

Passa qualche ora, però, e arrivano le prime smentite. Smentite che contano, come quella di Paolo Bonaiuti, che di Berlusconi è portavoce e per minimizzare lo scontro si limita a parlare di “errore di comunicazione”. La realtà, però, è un’altra. E’ una realtà di scontro, che diventa manifesta quando entra a piedi uniti nella faccenda il direttore del Foglio Giuliano Ferrara.

E il giornalista non le manda a dire, definendo quello della Brambilla e della Santanché  ”un comunicato politicamente criminale, seguito al vertice di ieri riunitosi intorno al presidente del Consiglio, ha rischiato di dirottare nel grottesco la sua iniziativa politica di un piano nazionale per la crescita, che una successiva dichiarazione ufficiale di mano del premier ha rimesso all’onore del mondo”.

Ferrara, quindi,  ricorre all’ironia per esprimere il suo ‘disappunto’: ”E’ ovvio – scrive – che Berlusconi ha molti fronti aperti, visto che e’ sotto l’assedio borbonico e moralistico del circuito mediatico giudiziario, ma se non si controlla lo spin, cioe’ la comunicazione dell’agenda politica di un uomo di stato, governare non diventa impossibile, diventa inutile”.

”Mentre i cronisti a Bruxelles costringevano il bravo e autorevole Angelino Alfano, ministro della Giustizia, a riparlare del ”processo breve”, che non è una parolaccia ma nemmeno una priorità del governo in questi giorni – si legge – da Palazzo Grazioli usciva una cosina propagandistica da cui risultava che Berlusconi si era riunito con i suoi per dare a Michela Vittoria Brambilla, che dovrebbe occuparsi del turismo, e a Daniela Santanche’, l’incarico di mobilitare il paese contro i pm di Milano. Quel che pensiamo dei pm, che si sono di nuovo comportati da ‘casta violenta’ perquisendo l’abitazione di una cronista del Giornale e la sua redazione, si sa. Ma peggio dei pm c’e’ solo un modo risibile di combatterli, destituendo il presidente del Consiglio del suo potere e dovere istituzionale di governare l’Italia”.

”Il risultato del grave incidente di staff, nel primo pomeriggio, era questo (e se ne vedranno comunque conseguenze maliziose anche stamane) – aggiunge Ferrara – Berlusconi scherzava, altro che crescita dell’economia, torna a occuparsi solo dei suoi processi e sale sulle barricate. Esattamente l’immagine che i nemici di Berlusconi vogliono dare di lui, e che qualche amico un po’ sciatto contribuisce a diffondere”

”Tutto e’ bene quel che finisce bene” – conclude il direttore del Foglio ”. Ma è davvero finita? Sembra solo l’inizio.