Berlusconi: "Gli italiani votano male, disperdono i voti"

Pubblicato il 3 Marzo 2012 - 14:37 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – ''Gli italiani votano male perche' frazionano il voto: un 5% a Grillo, un 7% all'Idv, un 9% a Bossi''. Lo ha sottolineato Silvio Berlusconi nel suo intervento al congresso del Pdl di Milano. Secondo il presidente del partito, in questo modo resta solo un 25-30% di voti per i due partiti piu' grandi che si devono alleare con quelli minori.

''E i partitini – ha aggiunto – non si fondano su valori ma sull'autoreferenzialita' dei singoli leader. Quando c'e' la riforma della giustizia intervengono nella discussione prima del Consiglio dei ministri e prima della discussione il disegno di legge e' inquinato da interventi diversi delle forze politiche minori''.

Berlusconi ha spiegato che il suo governo ha fatto un passo indietro per ''la consapevolezza che l'Italia, per come e' e per l'architettura che ha, non puo' essere governata e abbiamo ritenuto che con un governo sostenuto anche dall'opposizione avremmo potuto discutere per cambiare l'architettura istituzionale''.

Berlusconi ha ripetuto, come aveva gia' fatto in passato, che il governo non ha poteri, gli unici poteri che ha sono il decreto legge e il disegno di legge ma il primo ha bisogno della firma del presidente della Repubblica e quindi alla fine e' un suo atto, mentre il disegno di legge deve comunque passare per il Parlamento, prima una Camera e poi l'altra in una serie tale di passaggi e modifiche tali per cui se il governo pensava di aver inviato al Parlamento ''un focoso destriero purosangue quello che esce e' un ippopotamo''.

Passato questo c'e' poi la possibilita' di un ricorso alla Corte Costituzionale. E quindi secondo il Cavaliere bisogna lavorare perche' ''il governo abbia i poteri che ha in altri paesi''.

Il presidente del Consiglio, ragiona Berlusconi, deve potere sostituire un ministro, il governo deve avere tempi definiti per l'approvazione dei disegni legge e un solo ramo del Parlamento deve approvare le leggi. A tutto questo si aggiungono altre riforme: la giustizia, il lavoro e il fisco e ''togliere la barbarie sulle intercettazioni telefoniche''.