Berlusconi interdetto. Prossima tappa 10 aprile: si decide sui servizi sociali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2014 - 23:08 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi interdetto. Prossima tappa 10 aprile: si decide sui servizi sociali

Berlusconi interdetto. Prossima tappa 10 aprile: si decide sui servizi sociali

ROMA – Confermata anche la interdizione dai pubblici uffici ora Silvio Berlusconi guarda al prossimo appuntamento giudiziario. La data è il 10 aprile: quel giorno, infatti, davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano, verrà discussa la sua richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.

Richiesta presentata dopo che la Cassazione lo ha condannato per frode fiscale per il caso Mediaset a quattro anni di reclusione, tre dei quali coperti da indulto e, oggi, definitivamente, a due anni di interdizione dai pubblici uffici.

Il 10 aprile i legali di Berlusconi, il prof. Franco Coppi e l’avvocato Niccolò Ghedini, illustreranno quale sarà l’attività socialmente utile che il Cavaliere – forse anche lui in aula – proporrà per scontare la pena residua, e al netto del condono, di un anno. Un ‘programma’ di riabilitazione, come e’ stato riferito, al momento non c’e’ ancora ma dovrebbe essere ‘confezionato’ nelle prossime settimane.

Infatti, nonostante siano molte le comunità che hanno spalancato le porte all’ex premier, già ad ottobre, quando era stata presentata la richiesta, erano state date indicazioni solo di massima senza addentrarsi nello specifico circa attività di volontariato o strutture. Inoltre l’ex capo del Governo avrebbe scelto Arcore e non Palazzo Grazioli come abitazione dove vivere nel periodo dell’affidamento in prova, sebbene proprio prima della sentenza della Suprema Corte avesse trasferito la sua residenza a Roma.

A decidere sull’istanza, dopo l’intervento dei difensori e di un pg, saranno il presidente della Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis e il giudice relatore Beatrice Crosti, affiancati da due esperti esterni. Il loro provvedimento dovrà essere depositato entro cinque giorni. Se la richiesta dovesse avere il via libera, dai 12 mesi da scontare potrebbero essere tolti 45 giorni, come prevede la legge, se nei primi sei mesi il percorso di messa in prova sarà giudicato positivo, riducendo quindi il periodo di affidamento a 10 mesi e mezzo. Nel caso in cui, invece, la richiesta dovesse essere bocciata, a Berlusconi toccherebbe la detenzione domiciliare e, vista anche la sua età, non il carcere.