Sviluppo Economico, Berlusconi: “Durante l’interim ho fatto tanto, ma prossima settimana ci sarà il nuovo ministro”

Pubblicato il 3 Settembre 2010 - 17:51 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Gliel’hanno chiesto tutti: dal Capo dello Stato ai leader dei partiti dell’opposizione, ad esponenti della maggioranza e del suo stesso governo: a gran voce e da più parti si è chiesto a Silvio Berlusconi di lasciare l’interim al ministro dello Sviluppo Economico (interim che tiene da quattro mesi). E lui ora risponde e risponde con un “il nome del nuovo ministro arriverà la prossima settimana”. Una promessa che non si sa se sia una conquista per quanti aspettano questa nomina da più di 120 giorni, o un modo per rimandare a “poi” quello che si dovrebbe fare “oggi”. L’ennesimo annuncio inatteso, insomma. Perché in questi mesi Berlusconi ha detto diverse volte che il nome del ministro si stava per fare, ma sono oltre quattro mesi che non si è fatto.

Ad ogni modo oggi Berlusconi ha deciso di inviare una nota ufficiale per scrivere: ”Vedo che da più parti si chiede la nomina di un nuovo Ministro per lo Sviluppo sostenendo che sino ad ora ci sarebbe stato un vuoto in questa funzione. Mi permetto di garantire che il mio ‘interim’ non è stato un vuoto, ma ‘un pieno’, un vero e proprio pieno di decisioni e di provvedimenti e che il dicastero di Via Vittorio Veneto è stato ed è nelle mani di una delle istituzioni più autorevoli del Paese, quella del Presidente del Consiglio”. Il premier poi puntualizza: ”Contrariamente a quello che leggo in alcune dichiarazioni e sulle agenzie di stampa, devo precisare che il Capo dello Stato non ha mai respinto alcuna candidatura per l’incarico di Ministro per lo Sviluppo economico. Anche perché, nella mia veste di Presidente del Consiglio e per il mandato costituzionale che mi spetta, non ho mai proposto finora candidati al Capo dello Stato”.

Parlando poi dei “risultati” conseguiti durante l’interim, il Cavaliere afferma: ”Sono state assunte molteplici decisioni organizzative – prosegue il premier – , tutte tese all’efficacia e all’efficienza, sono state tenute molteplici riunioni con i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori, degli enti territoriali, si e’ operato incessantemente a supporto di imprese, investimenti, innovazione, telecomunicazioni, intermediazione delle imprese, settore dell’energia, con una decisione e con una concretezza mai viste prima, come credo, nella storia del ministero. Una nota di Palazzo Chigi fornirà maggiori informazioni”.

”Sono stati più di 300 – scrive ancora Berlusconi nel comunicato di Palazzo Chigi – i provvedimenti che hanno recato la mia firma, anche per tutto il mese di agosto. Voglio citarne uno: la cosiddetta legge Berlusconi inserita nella Manovra, una norma che comporta una vera rivoluzione liberale del nostro sistema di rapporti con la Pubblica Amministrazione. Questa norma introduce infatti il principio per cui, mentre sino ad ora al cittadino era consentito soltanto ciò che era espressamente previsto come tale dalla legge, da ora in avanti sara’ consentito tutto cio’ che dalla legge non e’ espressamente vietato”.

”Questo – sottolinea – permetterà, per fare un esempio, di aprire una qualsiasi impresa senza dover ottenere le tante autorizzazioni che oggi sono necessarie (a volte piu’ di dieci), sostituite tutte da una verifica ”a posteriori” da parte della Pubblica Amministrazione circa la conformita’ alle varie norme di quanto realizzato. Davvero una assoluta rivoluzione”. ”Comunque – conclude Berlusconi – , la settimana prossima sottoporro’ al Capo dello Stato il nome di un nuovo Ministro dello Sviluppo”.

Dopo le parole di Berlusconi, arriva la nota di palazzo Chigi in cui si dice che il premier non ha “sottovalutato l’azione delle aziende” e in cui si illustra il “lavoro fatto”. ”In realtà  -si legge – mai il Presidente del Consiglio e il Governo, con tutti i suoi Ministri, hanno sottovalutato le crisi aziendali che la congiuntura internazionale ha inevitabilmente determinato pure nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese”.

”Ed è proprio per finalizzare – sottolinea la nota – al massimo l’impiego di tutte le risorse disponibili in un impegnativo momento congiunturale, in cui la salvaguardia dei conti pubblici e’ un imperativo sentito a livello nazionale e richiesto a livello Comunitario, che sono state prese decisioni organizzative improntate all’efficacia e all’efficienza. E che solo occhi malevoli e interessati leggono come un ”silenzioso smembramento del ministero”.

”Al ministero dello Sviluppo economico – si legge ancora – non c’è mai stato ”vuoto di potere”. Al contrario, c’e’ stata continuità d’azione proprio per fronteggiare una crisi economica che non nasce da una congiuntura nazionale, ma è la conseguenza di uno scenario internazionale. In tale contesto, proprio per la struttura dell’Italia, le decisioni prese dal governo e, quindi, anche dal ministero dello sviluppo Economico, sono state le più efficaci e centrate, come è stato più volte riconosciuto anche da organismi e istituzioni internazionali (tra cui OCSE, UE e FMI). In realtà, mai il presidente del consiglio – prosegue la nota – e il governo, con tutti i suoi Ministri, hanno sottovalutato le crisi aziendali che la congiuntura internazionale ha inevitabilmente determinato pure nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese”.

“E questa attenzione la dimostrano le continue riunioni (i cosiddetti ”tavoli”) che, anche in questi mesi, si sono regolarmente svolte con tutte le parti in causa, ossia i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, ma anche degli enti territoriali, per trovare le soluzioni migliori. In tale ottica rientrano gli strumenti ordinari e straordinari adottati proprio per salvaguardare le risorse umane e il loro impiego. Ed e’ proprio per finalizzare al massimo l’impiego di tutte le risorse disponibili in un impegnativo momento congiunturale, in cui la salvaguardia dei conti pubblici e’ un imperativo sentito a livello nazionale e richiesto a livello Comunitario, che sono state prese decisioni organizzative improntate all’efficacia e all’efficienza. E che solo occhi malevoli e interessati leggono come un ”silenzioso smembramento del ministero””.

Palazzo Chigi: ecco cosa ha fatto il premier. Telecomunicazioni, imprese e investimenti, internazionalizzazione, energia: sono questi gli assi lungo i quali si è mossa l’azione del ministero dello Sviluppo Economico il cui interim è nelle mani di Silvio Berlusconi secondo quanto sottolinea un comunicato di Palazzo Chigi.

”Credo sia utile ricordare, anche se solo parzialmente, quanto il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto – si legge nel comunicato – dal maggio scorso, sotto la supervisione del Presidente del Consiglio in qualità di Ministro, nei principali settori di competenza. – Telecomunicazioni: accordo sui dipendenti ritenuti in esubero di Telecom Italia con una serie di misure volte a favorire la mobilita’ volontaria per 3.900 lavoratori, nonchè percorsi formativi finalizzati a consentire la riconversione e la conseguente ricollocazione per altri 1.100 lavoratori; istituzione del tavolo con gli operatori di telecomunicazioni per la realizzazione e sviluppo delle infrastrutture di rete di Nuova Generazione; soluzione della crisi del sito aziendale Alcatel Lucent di Battipaglia; definizione del calendario di switch off alla Tv digitale terrestre del 2010 riguardante il Nord Italia”.

“Imprese, investimenti, innovazione – aggiunge la nota – avvio del Fondo di salvataggio con 70 milioni euro per garanzie al credito per operazioni di ristrutturazione aziendale; Fiat: partecipazione dei dirigenti del Ministero ai Tavoli Fiat di Pomigliano e di Mirafiori, lancio del bando internazionale per Termini Imerese (il 15 settembre si fara’ il punto sulla situazione); accordo per ripresa produzione Eurallumina; avvio procedure bando e cessione per Itierre, Vinyls e Merloni;, aperte le procedure di amministrazione straordinaria e nominati i commissari per Agile ed Eutelia; definizione di quattro Contratti di programma per investimenti al Sud (dall’inizio della legislatura i Contratti di programma definiti sono stati 21, contro i 9 della legislatura precedente); Contratti d’innovazione: 84 domande ammesse, richiesta al CIPE la rimodulazione del Fondo rotativo presso Cassa Depositi e Prestiti per i finanziamenti (un miliardo di euro).

“Internazionalizzazione: organizzate con l’ICE le Missioni imprenditoriali in Cina, Brasile, Giordania, Libano e Cameroun con la partecipazione di centinaia di imprese; preparazione della Missione di Sistema nei Paesi del Golfo prevista a novembre. – Energia: approvazione del decreto per aumentare la concorrenza nel mercato del gas e per incrementare le infrastrutture (stoccaggi); approvazione del decreto per assegnazione quote CO2 ai nuovi entranti; approvazione decreto per risoluzione volontaria del CIP 6; fonti rinnovabili: trasmissione a Bruxelles del Piano di Azione Nazionale; approvazione delle linee guida per le autorizzazioni degli impianti rinnovabili; approvazione del nuovo Conto energia per gli incentivi al solare; attivita’ per la riforma del settore carburanti; Gruppo di lavoro per il monitoraggio sulla sicurezza delle perforazioni in mare; bando da 30 milioni di euro per l’efficienza e il risparmio energetico in edifici pubblici al Sud; approvazione del provvedimento volta a dare impulso al mercato organizzato del gas (borsa del gas)”.

Infine, sottolinea sempre la nota, ”si ritiene opportuno fornire alcune precisazioni: per quanto riguarda i tagli effettuati dal ministro Tremonti (piu’ correttamente deliberati dal Governo su proposta del ministero dell’Economia e delle Finanze), questi non hanno riguardato solo il ministero dello Sviluppo Economico, ma hanno interessato tutte le amministrazioni pubbliche. In merito alle nomine, le stesse vengono effettuate nel rispetto dell’iter previsto dalla normativa vigente e, dunque, il potere decisionale del ministro dell’Economia e delle Finanze e’ circoscritto ai casi in cui esso e’ previsto ed e’ esercitato nel rispetto della normativa medesima. Occorre, infine sottolineare, conclude la nota di Palazzo Chigi, che non risultano assistite da fondamento affermazioni come quelle relative al subentro del ministero dell’Ambiente nelle materie attinenti alla politica energetica ed allo storno delle risorse destinate allo Sviluppo a favore del ministero del Turismo”.