Berlusconi, la linea dura: “Se cado io cade il governo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2013 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA
 Berlusconi, la linea dura: "Se cado io cade il governo"

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – “Se il Pd vota la mia decadenza il governo Letta cade”: è un Silvio Berlusconi tutto falco e niente colomba quello tornato a Roma il 30 agosto dopo un mese di assenza, in una sorta di pre-domiciliari a Villa San Martino ad Arcore. 

A Roma Berlusconi ha rivisto i big del Pdl Angelino Alfano, Gianni Letta, Nunzia De Girolamo, Renato Brunetta, Renato Schifani e Fabrizio Cicchitto. Poi ha parlato in un collegamento telefonico con Bassano del Grappa, dove è in corso una riunione dell’Esercito di Silvio e non ha avuto mezzi termini: “Sarebbe disdicevole se il governo cadesse ma naturalmente non siamo disponibili a mandare avanti un governo se la sinistra dovesse intervenire su di me, sul leader del Pdl, impedendogli di fare politica”, ha detto l’ex presidente del Consiglio sul voto del prossimo 9 settembre in Giunta per le elezioni.

Ma la giornata romana è stata anche il preludio di una posizione sui sei referendum radicali sulla giustizia. Berlusconi ha incontrato in mattinata il leader Marco Pannella e ha annunciato che il Pdl allestirà gazebo e parteciperà attivamente alla raccolta delle firme necessarie e lui stesso firmerà i referendum:  ”Ci sono sei referendum radicali sulla giustizia: allestiamo i gazebo e raccogliamo le 500 firme necessarie: attraverso il voto popolare cerchiamo di realizzare quella riforma della giustizia che ci hanno impedito di fare in Parlamento”.

“Abbiamo fatto le larghe intese, di pacificazione per vedere se si potesse mettere fine alla guerra civile, quella guerra fredda partita dopo il ’48 invece avete visto quello che è successo siamo ancora in mezzo al guado”, ha detto Berlusconi.

“Qualcuno mi ha detto, immaginiamoci cosa sarebbe successo nel 1948 o se la Dc avesse tolto Togliatti al Pci o se il Pci avesse tolto la possibilità di far politica a De Gasperi, sarebbe scoppiata la guerra civile”, ha proseguito Berlusconi. “Noi speriamo che questo governo vada avanti” e “spero che, al di là delle dichiarazioni che sentiamo, i signori del Pd abbiano senso di responsabilità e decidano in modo democratico. Staremo a vedere se questo accadrà”.

Poi, tornando sull’abolizione dell’Imu varata dal Consiglio dei ministri di mercoledì 28 agosto: ”La cancellazione dell’Imu è una nostra vittoria, è merito tutto nostro e soltanto nostro”.