Berlusconi torna a Lampedusa: “L’Ue? Ci deve aiutare, altrimenti meglio dividersi”

Pubblicato il 9 Aprile 2011 - 16:52| Aggiornato il 10 Aprile 2011 OLTRE 6 MESI FA

LAMPEDUSA – Silvio Berlusconi è tornato a Lampedusa. Un ritorno, il suo, per salutare l'”isola liberata”. A distanza di dieci giorni dalla prima visita nel corso della quale annunciò lo “svuotamento” dai migranti, il premier è tornato per verificare se effettivamente non ci siano più extracomunitari. Ma i trasferimenti avvenuti con le navi in settimana non sono serviti a centrare l’obiettivo perché nelle ultime 24 ore sono arrivati circa mille immigrati.

“Avete visto? Siamo stati di parola”, ha detto il premier a un gruppo di lampedusani. “Tra una settimana inizieranno gli spot per far vedere i fondali di Lampedusa”, ha aggiunto. Una decina di persone lo ha acclamato urlando: “Forza Silvio!”, “Bravo presidente!”. E il premier ha ricambiato con una battuta sulla statura del sindaco Bernardino De Rubeis: “Vi chiedo una cosa sola – ha detto ai lampedusani – Tagliate un po’ le gambe al sindaco perché è troppo alto…”.

Dopo la tappa al molo e al caffè storico del paese, il presidente del Consiglio ha proseguito  il suo giro per Lampedusa raggiungendo la spiaggia dei Conigli. Nella cala più conosciuta dell’isola si trova una villa, già di proprietà di Domenico Modugno. Berlusconi sarebbe intenzionato ad acquistarla.

”Da lunedì cominceranno due voli regolari al giorno per il rientro in Tunisia”, ha detto il premier in conferenza stampa parlando del rimpatrio dei migranti. ”Quello dell’immigrazione deve essere un problema europeo, non per i 25 mila migranti che abbiamo già accolto ma per quelli che arriveranno. Ci saranno di certo nuove partenze dalla Libia che è in stato di guerra”, ha detto Berlusconi.

Alla fine della visita è in programma una conferenza stampa nella base dell’aeronautica in cui il presidente del Consiglio farà un bilancio degli interventi per il trasferimento dei migranti. Un altro annuncio, comunque, Berlusconi lo terrebbe in serbo: e potrebbe trattarsi di un piano per espropriare le baracche del porto e riassegnarle ai proprietari a prezzo di costo. Un ritocco estetico che, come promesso mercoledì scorso, dovrebbe avvicinare Lampedusa a Portofino.

Il premier ancor prima di atterrare sull’isola ha garantito che “quanto successo a Lampedusa non si ripeterà” aggiungendo che “il governo ha mantenuto l’impegno di svuotare l’isola dagli immigrati e di ripulirla dal grosso dei rifiuti, grazie al sacrificio dei militari del Genio”. E a breve, ha concluso “partiranno degli spot per rilanciare l’immagine della splendida isola”.