Berlusconi sulla Libia: “L’Italia non entrerà in guerra. Gheddafi si fermi, poi mediazione”

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA – Gheddafi ordini il cessate il fuoco e poi si aprirà una fase di mediazione. In ogni caso l’Italia non è in guerra e non ci entrerà. E’ il messaggio del premier Silvio Berlusconi, in un colloquio con il Corriere della Sera, nel quale il presidente del Consiglio afferma: ”siamo tutti tesi a chiedere a Gheddafi un vero cessate il fuoco, la fine delle ostilità da parte del Colonnello è la condizione sine qua non per ogni mediazione. Dopo si potrà aprire la fase della diplomazia”.

In questo momento, secondo il premier, ”nessuno può dire qualcosa di certo sugli esiti e sulla durata della missione. Mi sembra che ancora una mediazione non sia matura. La pensano così anche Vladimir Putin e personalità come l’ambasciatore libico Abdullahfed Gaddur che conosce bene la situazione a Tripoli”.

Il capo del governo, inoltre, si dice convinto che Gheddafi sia ”ancora fiducioso di potercela fare perché ha il controllo pieno della capitale”. Poi Berlusconi si dice entusiasta per la posizione dell’Italia: “Abbiamo ottenuto non solo il pieno coordinamento Nato di tutte le operazioni della missione ma anche l’applicazione puntuale della risoluzione dell’Onu. La coalizione è impegnata a difendere la popolazione civile, l’Italia non è entrata in guerra e non vuole entrarci”.

Quanto agli obiettivi della missione, Berlusconi sottolinea che ”era già tutto chiaro da sabato, quando la missione è stata decisa. Ne ho parlato con il premier inglese, David Cameron e con il segretario di stato americano Hillary Clinton ed erano perfettamente d’accordo”. Rispetto all’affidamento del coordinamento delle operazioni alla Nato, il presidente del Consiglio parla di ”assunzione piena di responsabilità”.

”Ripeto, sono tutti d’accordo – prosegue Berlusconi – c’è solo qualche resistenza da parte francese”. Il capo del governo si dice poi soddisfatto dell’accordo trovato nella maggioranza sulla risoluzione che impegna il governo italiano nella crisi libica e parla di condizioni come quella ”sul ritorno più rapido possibile ad uno stato di non conflittualità”, oltre che ad un possibile ”pattugliamento del Mediterraneo” con l’impegno dell’Unione Europea.

”E’ una mozione pienamente in linea con quanto pensa tutta la maggioranza – afferma Berlusconi –  Domani (giovedì 24 marzo, ndr) sarò a Bruxelles e insisterò con i colleghi europei perché vengano accettati gli impegni previsti nel documento”.