Processo Mediatrade: Berlusconi in Tribunale a Milano, si parla anche di Libia e Bin Laden

Pubblicato il 2 Maggio 2011 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in tribunale a Milano per partecipare all’udienza preliminare, davanti al gup e a porte chiuse, del procedimento denominato Mediatrade, uno dei filoni di inchiesta su presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv del gruppo Mediaset. Il premier, assistito dai legali Niccolò Ghedini e Piero Longo, è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale.

Prima di entrare Berlusconi ha commentato l’uccisione di Osama Bin Laden da parte delle forze speciali Usa in Pakistan: “Un grande risultato nella lotta contro il male”, ha detto il premier. “Non bisogna abbassare la guardia, c’è il rischio di reazioni. Tutte le democrazie dovranno collaborare come hanno fatto. Sono dieci anni che il mondo aspetta. Una uccisione è sempre una uccisione ma pensando al 2001 tutti guardavano con speranza a questo evento”. Poi sulla Libia spiega: “La mozione della Lega può essere condivisa, e non credo che ci saranno difficoltà per il governo”.

Nei giorni scorsi, dopo la protesta dei vertici giudiziari, è stato rimosso un gazebo di sostenitori davanti al tribunale. L’11 aprile scorso, in occasione di un’udienza di un altro processo in cui è imputato, quello per i presunti fondi neri Mediaset, si era svolta una vera e propria manifestazione a favore del leader del Pdl, con circa 200 persone che portavano striscioni e palloncini. Lo stesso premier, una volta uscito dal tribunale, ha tenuto un irrituale comizio attaccando nuovamente i giudici e definendo il processo una perdita di tempo. Per la vicenda Mediatrade i pm Fabio de Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi e degli altri 11 imputati, tra cui il figlio del premier, Piersilvio, vicepresidente di Mediaset, e il presidente Fedele Confalonieri.

Il premier è imputato per frode fiscale e concorso in appropriazione indebita. Secondo i pm Berlusconi sarebbe stato il socio occulto dell’imprenditore Frank Agrama, anche durante il suo mandato da presidente del Consiglio, allo scopo di sottrarre denaro a Fininvest e poi a Mediaset per nasconderlo all’estero ai danni di azionisti, fisco americano e italiano. Per Berlusconi si tratta invece di “accuse false e ridicole”.

Il caso Mediatrade, ultimo “stralcio” del procedimento principale sulla compravendita dei diritti tv Mediaset, era stato sospeso nel giugno scorso in attesa del pronunciamento della Consulta sul legittimo impedimento. La Corte Costituzionale ha parzialmente bocciato la legge e il processo è così ripreso.

Le immagini dei sostenitori del premier fuori dal Tribunale (foto LaPresse)