Berlusconi, motivazioni sentenza legittimo impedimento: “No leale collaborazione”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2013 - 22:38 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (LaPresse)

Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA  – La Corte Costituzionale ha pubblicato le motivazione della sentenza sul legittimo impedimento del 19 giugno scorso con cui aveva respinto il ricorso di Silvio Berlusconi. Tra le motivazioni la Consulta spiega che da parte dell’allora Premier non ci fu osservanza del principio di ”leale collaborazione” con il tribunale di Milano.

Per un Premier il Consiglio dei ministri può costituire ”in astratto” un legittimo impedimento ma la difesa di Silvio Berlusconi per l’udienza del primo marzo 2010 ”non ha dato alcuna indicazione circa la non rinviabilitàdell’impegno, né circa la sua necessaria concomitanza con l’udienza di cui chiedeva il rinvio”.

La corte sottolinea inoltre come ”in due precedenti circostanze, d’altra parte, lo stesso imputato aveva specificato che gli impegni in quelle occasioni dedotti quali impedimenti non erano rinviabili, oppure che la loro programmazione non era nella sua piena disponibilita”.

In tre mesi e mezzo, il Tribunale ha riconosciuto ”il carattere assoluto dell’impedimento dedotto dall’imputato” per due volte. Sia per l’udienza del 16 novembre 2009 sia per l’udienza del primo febbraio 2010, il giudice – si legge nelle motivazioni – ”ha accolto le richieste formulate dall’imputato titolare di carica governativa e ridefinito il calendario delle udienze, rinviando il processo alle date indicate dall’imputato medesimo (rispettivamente il 18 gennaio e il primo marzo 2010)”.

Di fronte alla terza richiesta di rinvio ”presentata dall’imputato in prossimità dell’udienza del primo marzo 2010 e, in questo caso, senza ‘allegazioni’ circa la non rinviabilità e la necessaria concomitanza dell’impegno e senza aver fornito una data alternativa”, il Tribunale – si spiega – ”non ha riconosciuto il carattere assoluto dell’impedimento dedotto che, a differenza delle precedenti occasioni, risultava determinato da un atto dello stesso imputato”. In occasione dell’udienza del 16 novembre Berlusconi era impegnato alla Fao nel vertice mondiale sulla sicurezza alimentare per l’intera giornata mentre l’udienza del primo febbraio coincideva con una visita ufficiale presso lo Stato di Israele.