Berlusconi, no al voto anticipato: “Il governo ce la può fare, ce lo chiede anche la Chiesa”

Pubblicato il 31 Dicembre 2010 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Avanti tutta col governo: il voto sembra lontano, almeno nelle parole di Silvio Berlusconi. ”Il Parlamento ha votato la fiducia al governo 2 volte in due mesi – ha ricordato – e tutti, dalla Chiesa cattolica agli imprenditori, ci chiedono di fare ogni sforzo per evitare le elezioni. In Parlamento troveremo le condizioni per portare a termine il nostro programma”.

”L’Italia ha bisogno di governo e stabilità e di un rapporto più sereno tra le forze politiche, di coesione sociale e fiducia nel futuro”. Altro che la palude romana evocata da Bossi, il premier, in collegamento telefonico con il Tg5, pensa ai prossimi obiettivi del programma, dalla riforma fiscale (con il quoziente familiare), alle riforme istituzionali per rafforzare l’esecutivo e modificare l’attuale bicameralismo perfetto (anche riducendo il numero dei parlamentari).

E tutto ciò partendo dal presupposto che il governo ”ce la può fare” ad andare avanti per chiudere la legislatura a scadenza naturale. In questo quadro, auspica un rapporto più sereno tra maggioranza ed opposizione che consenta decisioni condivise sulle riforme. ”Per il resto noi dobbiamo continuare a governare e ad amministrare”, aggiunge ricordando gli impegni di politica estera e l’importanza del piano energetico. Per quanto riguarda i risultati ottenuti, il Cavaliere cita il federalismo, la riforma dell’Università ed i ”risultati straordinari” nei campi della sicurezza, della lotta alla criminalità e all’immigrazione clandestina.