Berlusconi ossessionato dai giudici sussurra a Obama: “In Italia sono una dittatura”

Pubblicato il 26 Maggio 2011 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA

Barack Obama e Silvio Berlusconi

DEAUVILLE – C’è il problema del nucleare, quello delle rivolte arabe con relativo stallo della crisi libica, andrebbero discusse nuove regole per Internet, il sostegno all’Africa, l’impegno in Afghanistan e infine cercare una convergenza sul nome del nuovo direttore al Fondo Monetario. Immaginiamo che Silvio Berlusconi, prendendo l’aereo stamattina da Roma per Deauville in Francia, destinazione G8, avesse parecchie carte in mano visti gli argomenti sul tavolo. Eppure, eppure c’era un’altra preoccupazione ad accigliare lo sguardo del nostro presidente del Consiglio, qualcosa di più urgente di tutto il resto.

Il premier è arrivato nella cittadina francese in tarda mattinata. Il primo pomeriggio eccolo pronto con tutti i leader del mondo poco prima che inizi il summit. C’è Sarkozy, c’è la Merkel, c’è Obama. Berlusconi entra e punta dritto al suo obiettivo, deve parlare di una questione urgentissima con l’uomo più potente del mondo, il presidente degli Stati Uniti. Lo ha visto, lo avvicina: Obama è seduto, il vertice sta per cominciare. Ma Berlusconi gli appoggia una mano sulla spalla, lo saluta e gli parla fitto fitto per un paio di minuti facendosi aiutare da un interprete perché si sa che nella concitazione dei discorsi che ci accalorano, esprimersi in una lingua straniera può essere d’impiccio.

Di quale questione così pressante avrà informato il presidente Usa? Lo sappiamo grazie al labiale, perché le telecamere interne al summit si sono subito concentrate su quel fuori programma così come gli sguardi di Merkel e Sarkozy erano, racconta l’Ansa, piuttosto indispettiti per l’inaspettato ritardo dei lavori. ”Noi abbiamo presentato la riforma della giustizia e per noi è fondamentale, perché in questo momento abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra”. Ecco, finalmente l’ha detto, si è sfogato davanti al mondo. Berlusconi ha rivelato, estremo grido di libertà, che in Italia c’è una dittatura e che è saldamente in mano ai giudici comunisti. Proprio poche ore prima, nel salotto di Bruno Vespa aveva minimizzato: “I giudici? Ne avrò parlato solo 3-4 minuti nei comizi, è che i soliti giornali riprendono solo quelle parti del discorso”. Ma il giorno dopo con Obama ha finalmente potuto dire al mondo chi detiene il potere in Italia. Si ignora la risposta di Barack, gli astanti hanno registrato solo grandi sorrisi e pacche sulle spalle. Nel dubbio il presidente Usa avrà pensato che fosse meglio assecondare il Cavaliere.

Finita qui? Neanche un po’ perché il siparietto non ha lasciato indifferente l’Italia. In primis l’associazione nazionale magistrati: ”E’ molto grave – ha detto il presidente Luca Palamara – che questo sia accaduto all’estero, e che una fondamentale istituzione dello Stato venga denigrata anche agli occhi di uno dei più potenti capi di Stato al mondo”. Secondo l’Idv Berlusconi scredita l’Italia. Il segretario del Pd Bersani ha detto: ”Oggi Berlusconi è riuscito a togliere due minuti del G8 a Obama per dire che il problema degli italiani sono i giudici rossi. E’ da un po’ che glielo dico: quanto dovranno governare prima di dire che i problemi sono colpa loro?”.

Pier Ferdinando Casini, Udc, dice: ”Mi sembra che si stia perdendo il senso della dimensione. In genere si piange o si ride, meglio ridere”. Casini ha poi aggiunto ai cronisti: ”Questo comunque è quello che sapete voi, chissà quante altre cose gli ha detto”.

Secondo il portavoce di articolo 21 Giuseppe Giulietti è tempo di soluzioni drastiche: “Il problema a questo punto è che se un matto fa il presidente del Consiglio forse bisognerebbe interdirlo”.