Dagli ordini a Obama e Putin al perdono di Gheddafi: Berlusconi risponde a Zanda

Pubblicato il 30 Settembre 2010 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA

Obama, Gheddafi, Putin e la Guerra fredda: Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non digerisce le critiche mosse alla politica estera italiana da Luigi Zanda e nella replica pomeridiana, risponde all’accusa di un’Italia poco considerata all’estero.

Secondo Berlusconi, forte del fatto che il vicepresidente dei senatori del Pd non ha diritto ad una controreplica in aula, “Zanda sbaglia di grosso” a vedere l’Italia come un Paese che non conta. “Noi – spiega il premier – siamo molto ascoltati anche perché abbiamo un leader anziano, esperto, uno che fa politica da 16 anni e ha ottenuto risultati straordinari”.

Berlusconi poi, elenca quelli che a suo giudizio, sono le vittorie diplomatiche del governo. Il premier racconta di aver ricucito lo strappo Usa Russia e di aver “intimato – prima del G8 dell’Aquila – ad Obama e Medvedev di non presentarsi in Italia senza aver prima firmato un trattato per la riduzione delle armi nucleari”.  “Obama – spiega Berlusconi – ha firmato quel trattato due giorni prima del G8 ed è venuto all’Aquila a farmelo vedere”.

“Poi – continua il premier – sono andato a Washington e ho convinto Obama a dare 700 milioni di dollari alle banche per evitare il crac finanziario”.

Berlusconi poi si rivolge direttamente al senatore Pd: “Caro Zanda, chieda a Putin come è andata quando i carri armati russi stavano per entrare in Giorgia. L’ho convinto io a non farlo”.

Infine la questione Gheddafi. Berlusconi spiega, non senza che dall’Aula arrivi qualche risata, di aver ereditato una Libia ostile, “che non ci dava nè gas nè petrolio e il 30 agosto aveva una festa della vendetta”.

“Ora – afferma il premier – abbiamo una Libia che ci privilegia perché io ho chiesto perdono. Abbiamo risolto una volta per tutte la questione coloniale”.