Radicali “stampella” di Berlusconi? Pannella lo esclude: “Non entriamo nel governo”

Pubblicato il 8 Febbraio 2011 - 21:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Non accettiamo ministeri, non accettiamo di fare parte della maggioranza”. Così Marco Pannella, in una videochat sul sito del Tg1, ha escluso un ingresso dei radicali nell’esecutivo. Pannella smentisce di aver preso appuntamento per domani per un terzo incontro con Silvio Berlusconi, ma non esclude ”che possiamo vederci”.

Quanto all’ipotesi di ingresso del governo, racconta: ”Non ne abbiamo parlato con Berlusconi nemmeno un momento, se non con una battuta. Quando sono andato da lui un domestico che mi conosceva mi ha chiesto: ‘Farà il ministro di grazia e giustizia?’. Ho risposto: ‘La grazia no, la giustizia nemmeno’. Poi l’ho riferito a Silvio e abbiamo riso”.

”Noi non ci vendiamo. Ci giudicano come se fossero loro – ha aggiunto Pannella – Anche i democratici, che si sono svenduti sul conflitto d’interessi e la difesa della legalità”.

Secondo Pannella, inoltre, il premier non dovrebbe dimettersi: ”Dimissioni? No. Perché ci devono dire come e che cosa viene dopo Berlusconi”.

Poi ha aggiunto: ”Vogliono andare a elezioni antidemocratiche. Dunque anche se a noi Berlusconi non va bene, diciamo che il regime è pronto a sbarazzarsi di Berlusconi per tenere in piedi lo stesso regime”.

“Vogliamo che in una situazione nella quale Berlusconi è indebolito, in difficoltà da molti punti di vista, forse logoro, non si trovi però il modo per sostituirlo con un’ammucchiata destra-sinistra-centro, che possa protrarre il regime per altri 10 anni”, ha sottolineato Pannella.

Quanto ai fatti del ‘caso Ruby’, ”ciascuno giudichi come se Berlusconi fosse uno zio – ha detto Pannella – ma ritengo che queste cose siano marginali, in una situazione in cui siamo amplissimamente condizionati dalla fedeltà vaticana”.

”Non è che vogliamo fare un favore a Berlusconi – ha aggiunto il leader radicale – Ma è irresponsabile chiedere che si dimetta per permettere che si protragga questo regime criminoso e criminale”.