Berlusconi. Pdl: “Ricorso in Cosulta”. Violante (Pd): “Esiste anche la Corte Ue”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2013 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi. Pdl: "Ricorso in Cosulta". Violante (Pd): "Esiste anche la Corte Ue"

Berlusconi. Pdl: “Ricorso in Cosulta”. Violante (Pd): “Esiste anche la Corte Ue” (Foto LaPresse)

ROMA – Il voto per la decadenza di Silvio Berlusconi in Senato si avvicina e dopo l’accordo sull’Imu le tensioni nel Pdl si allentano. A “rassicurare” il Pdl anche le dichiarazioni di Luciano Violante, che in linea col Pd dice no al ricorso alla Consulta sulla retroattività della Legge Severino, ma propone l’ipotesi di un ricorso alla Corte Europea. Ipotesi che dal Pd assicurano, non vuole aiutare Berlusconi, ma che dal Pdl è stata vista comunque come un apertura. Luigi Zanda, capogruppo dei senatori Pd, ha comunque assicurato il diritto alla difesa per Berlusconi e dichiarato che “non vi saranno forzature sui tempi”.

Emilia Patta spiega sul Sole 24 Ore:

“L’ex presidente della Camera ha aperto lunedì alla possibilità di consentire il ricorso alla Consulta da parte della Giunta stessa per valutare l’applicabilità della legge Severino sul caso Berlusconi. Una possibilità subito stoppata prima dal responsabile organizzazione del partito Davide Zoggia («il Pd seguirà la linea espressa dal segretario Guglielmo Epifani, ossia voterà per la decadenza in applicazione della legge») e poi anche al capogruppo al Senato Luigi Zanda: «Quella di Violante mi sembra una riflessione, ma di aperture non ne vedo»”.

Intanto il Pdl punta ad un ricorso in Giunta per definire l’incostituzionalità della legge, spiega la Patta:

“Il punto è che se la Giunta decidesse di ricorrere alla Consulta sulla legge Severino – sempre che questo sia giuridicamente possibile, dal momento che i pareri sono discordi – dovrebbe naturalmente passare per un voto a maggioranza, e il Pd dovrebbe dunque appoggiare la richiesta del Pdl e consentire in questo modo il “congelamento” fino a sentenza dei giudici costituzionali. Non sarebbe un voto contro la decadenza, certo, ma di fronte ai propri elettori e militanti sarebbe un gesto inspiegabile”.

La strada di un ricorso alla Corte europea diventa allora più percorribile:

“«La Corte di Lussemburgo – è il suggerimento tra le righe al Pdl di Violante nell’intervista della discordia al Corriere della sera – potrebbe essere interpellata perché dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, in quanto tale non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna». Il ricorso alla Corte Ue può essere fatto solo da un giudice – in questo caso la stessa Giunta – su richiesta dell’interessato. Ossia la Giunta stessa dovrebbe sollevare la pregiudiziale su richiesta di Berlusconi o su proposta del relatore. Come si vede anche in questo caso il Pd non potrebbe eludere la questione di un suo voto favorevole in Giunta”.

Il Pd rischia in entrambi i casi di esporsi, condizione che non può certo permettersi e che ben comprendono Epifani e Zanda che ha dichiarato:

“occorre dare «massima tutela al diritto di difesa così come prevede il regolamento: nessuna forzatura sui tempi, ma nemmeno rallentamento artificiale».