Processo breve: preoccupazione nel Pdl. Gianni Letta: “Settimana di fuoco”

Pubblicato il 12 Aprile 2011 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è preoccupazione nel Pdl in vista del voto sul processo breve. Silvio Berlusconi vuole che la prescrizione breve sia approvata entro la fine del mese e detta la linea al partito: è legittima difesa, non è un mio privilegio. Ma le opposizioni promettono battaglia con Roberto Giachetti, responsabile d’Aula del Pd, che annuncia una serrata battaglia parlamentare: “Sarà un Vietnam”. Il partito del premier intanto si mobilita, tanto che lo stesso Gianni Letta parla di “Settimana di fuoco”.

Il premier, scrive ‘La Repubblica’, impone tappe forzate al partito e alla maggioranza e non ammette errori. Non ammette che il Capo dello Stato si metta di traverso, scrive ‘La Repubblica’: “Stavolta Napolitano non ha appigli, la legge è costituzionale – avrebbe detto il premier ai suoi – Ma se davvero non dovesse firmarla, noi la riapproveremo così com’è”.

La preoccupazione più grande però, in vista del voto finale sul processo breve alla Camera mercoledì 13 aprile, sono i numeri e le possibili defezioni. La paura è così palpabile che il capogruppo Fabrizio Cicchitto non si è limitato, come di consueto, a chiamare i deputati alla serrata con un sms. Questa volta ha proprio mandato una lettera ritenendo “indispensabile affrontare i prossimi giorni con coesione politica e attenzione”, “senza cadere nelle provocazioni che facilmente possono emergere nell’ambito di un dibattito così lungo su un provvedimento sul quale si registra un alto livello di contrapposizione politica”.

Non è un caso nemmeno che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, normalmente molto parco nelle esternazioni dica: “Quella che si preannuncia è una settimana incandescente, e quella di oggi sarà una giornata difficile”.

Proprio per garantire al Pdl i numeri per far passare il provvedimento Denis Verdini, scrive ‘La Repubblica’, sta tentando di placare gli animi dei ‘Responsabili’ che ancora non hanno ottenuto i posti nel governo promessi da Berlusconi e che potrebbero giocare brutti scherzi al momento del voto di mercoledì a Montecitorio. Le trattative sui numeri, scrive ‘La Repubblica’, “sono in corso, le voci di via dell’Umiltà parlando di un paio di deputati dell’opposizione in arrivo. Si dice persino dal Pd, anche se è dentro Fli che tutti si aspettano nuovi casi Moffa”.