Quale il “dilemma” politico e giudiziario di Berlusconi? Cinque opinionisti si confrontano

Pubblicato il 17 Febbraio 2011 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A poco più di un mese dall’udienza di rito immediato per Silvio Berlusconi sul caso Ruby, cinque opinionisti si confrontano, dalle colonne del ‘Sole24Ore’ su cosa avverrà nel primissimo futuro. Due sono le domande: quale sarà l’atteggiamento di Berlusconi sul fronte processuale e quali saranno gli sviluppi per il governo e la maggioranza.

Luca Ricolfi. Per il sociologo ed editorialista della ‘Stampa’ Luca Ricolfi Silvio Berlusconi “eviterà di presentarsi in Aula perché non considera Milano il tribunale che lo deve giudicare e perché non ha argomenti solidi con i quali difendersi”. Il professore pensa tra l’altro che gli avvocati del premier cercheranno qualche via d’uscita, come può essere un decreto, per far slittare in avanti l’udienza. Per quanto riguarda, invece, le ricadute politica della vicenda, Ricolfi ritiene che “si cercherà di votare nella primavera del 2012 dopo aver fatto qualche riforma”. Ma, avverte, “la situazione potrebbe precipitare spinta da un evento internazionale, da una congiura dei suoi o da nuove intercettazioni”.

Piero Ostellino. Sul fronte “giudiziario” la posizione di Ostellino è la stessa di Ricolfi; Berlusconi non andrà in aula e i suoi legali tenteranno di trovare una via d’uscita. Per quanto riguarda il fronte politico, per il giornalista “l’azione del governo dipenderà dalla capacità di Berlusconi di raccogliere altri parlamentari per rafforzare le fila del Pdl. Con una maggioranza risicata come quella attuale è difficile governare: di sicuro nei prossimi mesi non saranno attuate le riforme strutturali di cui questo esecutivo parla da anni”.

Miguel Gotor. Secondo l’opinionista del ‘Sole24Ore’, invece, Berlusconi “non commetterà l’errore di sottrarsi al processo, ma con i suoi avvocati farà di tutto per dilatarne i tempi usando il legittimo impedimento e il conflitto di attribuzione con la magistratura ordinaria, in attesa che sia eletto il nuovo presidente della Corte Costituzionale”. Per quanto riguarda il risvolto politico della faccenda, per Gotor Berlusconi “consegnerà sempre più il suo destino nelle mani della Lega che avrà il ruolo decisivo”.

Stefano Menichini. Secondo il direttore di ‘Europa’ nel “processo che si apre il 6 aprile il premier cercherà di agire in modo dilatorio e ostruzionistico. Per il tipo di reato, di procedimento e per la vasta attenzione internazionale che la vicenda sta riscuotendo è il processo più pericoloso cui va incontro Silvio Berlusconi”. Sul fronte politico, per Menichini, “la tensione sarà permanente su ogni scelta, con l’incognita della Lega che potrebbe in qualsiasi momento staccare la spina al governo”.

Alessandro Campi. Per l’opinionista finiano Berlusconi potrebbe “scendere in guerra, mobilitare il suo popolo, alzare i toni dello scontro con la magistratura, con una strategia fatta di appelli, videomessaggi e manifestazioni di piazza”. Sul fronte politico per Campi “la maggioranza è politicamente instabile anche se ha i numeri per governare, ma è ragionevole pensare che non si allargherà ulteriormente. Si vivrà galleggiando”.