Berlusconi assicura che la missione in Afghanistan continua: “Nessun ritiro, rispettiamo gli impegni”

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 08:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo i dubbi sull’utilità della missione in Afghanistan (seguiti alla morte dell’ennesimo militare italiano), Silvio Berlusconi assicura che le truppe italiane resteranno nel Paese asiatico: ”Siamo molto addolorati per quel giovane. Non pensiamo a ritiri unilaterali e rispetteremo gli impegni”. Intervistato dal Messaggero, il premier ha però ribadito il proprio dolore per le ripetute morti sul fronte: ”Però non posso non dire che l’ennesimo lutto non sia un tormento, un calvario per la mia coscienza”.

In un altro passaggio dell’intervista, Berlusconi ha poi espresso preoccupazione per il caos che sta sconvolgendo la Libia dell’ “ex amico” Gheddafi: ”In questo momento occorre molta cautela perché la situazione in Libia è in continua evoluzione”. Per quanto riguarda l’ ipotesi dell’esilio di Gheddafi, il premier ha aggiunto che l’Italia sarà ”perfettamente in linea con quanto deciderà la comunità internazionale”.

Il presidente del Consiglio ha confidato la sua ”forte preoccupazione” per la crisi libica e ha specificato di essere ”in contatto con tutte le diplomazie europee, altro che isolati e non autorevoli. L’Italia in questa crisi sta facendo e farà la parte che le compete”.

Berlusconi ha annunciato che l’1 marzo sarà a colloquio con il cancelliere tedesco, Angela Merkel. I contatti, ha detto, sono stretti anche ”con il presidente Obama e con il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy” e l’Italia, ribadisce il premier, procederà ”in stretto contatto con Bruxelles e Washington. Prima di decidere aspettiamo cosa accade a Tripoli”.

Per l’Europa, comunque, ”sarebbe stato impossibile intervenire prima”, anche perché ”la situazione in Libia continua ad essere molto confusa”. ”Ho parlato con Ban Ki-moon – ha aggiunto Berlusconi – e ho dato il pieno appoggio dell’Italia a qualunque iniziativa. Noi abbiamo molti interessi nell’area” e ”siamo amici del popolo libico”. Qualunque sarà il nuovo governo, ha assicurato il Cavaliere, resterà ”un rapporto stretto con l’Italia, con il suo popolo e le sue imprese”.