Caso Ruby e le notti ad Arcore: “Allucinante cosa avviene là dentro”

Pubblicato il 17 Gennaio 2011 - 22:56 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

”Un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest’ultimo”. Ma non solo: ci sono ”ampi riscontri investigativi” sul fatto che alcune di loro hanno avuto ”la disponibilità gratuita” di una casa nel residence Olgettina a Milano 2, dove vivono starlette e letterine. Le carte dell’inchiesta della procura di Milano, arrivate alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che deve decidere se consentire o meno la perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia di Berlusconi, sono in netto contrasto con quanto detto ieri nel videomessaggio dal premier.

Ma i pm sono convinti che nelle 389 pagine di allegati ci sia la prova che il Cavaliere avrebbe pagato le ragazze per le prestazioni sessuali che si sarebbero tenute ad Arcore. E vanno avanti ”in piena serenità – come ha detto il procuratore Edmondo Bruti Liberati – nel saldo riferimento ai principi costituzionali dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge, dell’obbligatorietà dell’azione penale, della presunzione di non colpevolezza”.

Ma cosa accadde nelle notti di Arcore? Lo spiegano le parole delle protagoniste filtrate attraverso i racconti di chi ha letto gli allegati alla richiesta di autorizzazione. Un ”puttanaio”, dove ”o sei pronta a tutto oppure prendi il taxi e te ne vai”. Serate ”allucinanti” con il premier chiamato ”amore” o ”tesorino” da tutte le ragazze, in cui ”non puoi nemmeno immaginare quel che avviene” fino alle due del mattino. Parole che vanno prese con il beneficio del dubbio, almeno finché non si conoscera’ l’intero contenuto degli atti, e che comunque sembrerebbero confermare quello che i pm scrivono nella stessa richiesta di autorizzazione: Nicole Minetti, in concorso con Emilio Fede, Lele Mora e altri soggetti – oggi si è saputo che la procura milanese ha iscritto altre tre persone nel registro degli indagati – hanno ”continuativamente svolto un’attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione” di maggiorenni e anche dell’allora minorenne Ruby, ”individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne che si sono prostituite con Silvio Berlusconi”.

Ed è proprio Ruby a dare ai magistrati un altro elemento che i pm ritengono fondamentale: il Cavaliere sarebbe stato a conoscenza del fatto che la marocchina era minorenne. ”Non siamo preoccupati – dice infatti in un’intercettazione con Sergio Corsaro, suo ex fidanzato, che sarebbe avvenuta tra il 26 e il 28 ottobre del 2010 – perché Silvio mi chiama di continuo. Mi ha detto ‘cerca di passare per pazza, racconta cazzate. Ti do quanti soldi vuoi, ti pago, ti metto tutto in oro, ma l’importante è che nascondi tutto. Non dire niente a nessuno”’. Per questo davanti ai pm, dice Ruby in un’altra telefonata con una certa Poiana, ”ho negato tutto” perche’ ”sto cercando di salvaguardare lui, cosi’ a me torna in tasca qualcosa”.

Quanto? ”5 milioni” afferma Ruby stavolta alla madre di Corsaro. Perché ”il mio caso è quello che spaventa tutti e sta superando quello della D’Addario e della Letizia”. La escort barese e la giovane di Casoria che per il premier, secondo Ruby, è ”la pupilla”. Mentre lei è ”il culo”. A raccontare le feste, sempre stando ai racconti di chi ha letto le carte, è invece T.M., l’amica di Nicole Minetti, di Rimini, che definisce quelle serate ”desolanti”.

”E’ allucinante – racconta la ragazza ad un’amica, B.V. – …nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano. O sei pronta a tutto o prendi il taxi e vai via”. Si arriva e si entra ”senza alcun tipo di controllo” e lì si finisce in ”un’orgia, mettevano le mani in mezzo alle gambe a molte ragazze”. E poi: ”Si avvicinavano a gruppi di tre per farsi toccare da lui. Vi erano anche travestimenti e spogliarelli”. Fino a quando ”alla fine del bunga bunga il presidente sceglieva chi far dormire con lui”. Tra le carte spunta anche un’intercettazione tra Nicole Minetti ed Emilio Fede.

”Rapporti orali a 300 euro. La notte a 300 euro – dice l’igenista mentale del premier – Maristelle l’ha dovuta allontanare. Lavorava con uomini che vomitavano in macchina. L’hanno trovata con droga e un coltello”. E Fede aggiunge di aver pagato di tasca sua ”10mila euro” ad una ragazza perché ”aveva delle fotografie scattate con il telefonino” e ”aveva bisogno di soldi”. Ma ci sono anche persone estranee che parlano delle notti di Arcore. Una è la deputata del Pdl, Maria Rosaria Rossi. ”Ma tu stai venendo qui?” chiede ad Fede, che risponde che ci sarà non prima delle 21, con ”due amiche mie”.

”Che palle che sei – prosegue la deputata – quindi bunga bunga, 2 di mattina, ti saluto”. L’altro Carlo Ferrigno, prefetto di Napoli dal 2000 al 2003. Il 29 settembre racconta in una telefonata ad un altro uomo che ”c’erano orge li dentro” ma ”non con droga, non mi risulta”. Prosegue il prefetto: ”Bevevano tutte mezze discinte. Berlusconi si è messo a cantare e a raccontare barzellette. Loro tre (Berlusconi, Mora e Fede) e 28 ragazze. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto, solo le mutandine strette…”. ”Capito? – aggiunge Ferrigno, sempre secondo quanto riferisce chi ha letto le carte -. Bella roba, tutta la sera…”.