Gheddafine e altre papi girls: pesce d’aprile dei poliziotti e pm a Berlusconi

di Dini Casali
Pubblicato il 1 Aprile 2011 - 14:43| Aggiornato il 14 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Poi dice che i poliziotti non hanno spirito: sentite che pesce d’aprile sono riusciti a confezionare nei confronti del premier. Da un comunicato del Coisp, sindacato di categoria: “40 amazzoni della guardia personale di Gheddafi, sono state accolte in gran segreto negli appartamenti di via Olgettina a Milano 2. Per l’occasione il residence ha acquisito lo status di luogo di preminente interesse per la sicurezza nazionale”. Più che da guardia uno scherzo da prete. L’altro scherzetto lo ha preparato la Procura di Milano, che in silenzio, sottotraccia, continua a sfornare documenti compromettenti sullo scandalo Ruby.

Non si tratta, però, di un pesce d’aprile. Dagli atti depositati dai pm milanesi spuntano altre prove, altri nomi di ragazze, altre date che anticipano i tempi della consumazione dei reati ascritti al premier e ai co-indagati. Come consente il codice di procedura penale, i procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno aggiunto altre testimonianze e accertamenti telefonici alle circa venticinque mila pagine già depositati.

Dalle analisi delle celle telefoniche sarebbero state individuate altre giovani che lo scorso anno avrebbero frequentato la residenza del presidente del Consiglio. E che dunque si aggiungono alle 33, Ruby compresa, già individuate dagli inquirenti. Tra le nuove carte depositate alla difesa, ce ne sono alcune che riguardano un approfondimento sul concorso di bellezza a Taormina del settembre 2009, ritenuto ‘importante’. Secondo l’ipotesi accusatoria dopo quel concorso sarebbe iniziata l’induzione e il favoreggiamento della prostituzione della giovane marocchina, che ora è parte offesa.

Tornando al pesce d’aprile, impressiona il sarcasmo dispiegato a piene mani direttamente contro il presidente del Consiglio, cui evidentemente i poliziotti non hanno perdonato i dolorosi tagli tuttora non sanati e l’imbarazzo causato al buon nome delle forze dell’ordine con l’incredibile vicenda della nipote di Mubarak. La presa in giro è colossale, mirata, senza pietà. Le amazzoni sarebbero state reclutate “come attrici da impiegare in una fiction televisiva targata Rai, incentrata sulla vita e sulle amicizie del Colonnello Gheddafi, in cui il presidente del Consiglio dovrebbe partecipare impersonando se stesso”. Chapeau!

A proposito di pesci d’aprile, forse il premier stesso era un paio di giorni d’anticipo sul calendario quando ha promesso di comprare una villa a Lampedusa. Non se ne farà niente: è accanto all’aeroporto, la tenuta non odora di glicini ma di cherosene. Allora o è un pesce d’aprile o Berlusconi la smetta di acquistare case tramite eBay.