Berlusconi-Ruby, i pm: “Il premier l’ha contattata 53 volte in 3 mesi”

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 17:38 OLTRE 6 MESI FA

Ruby "rubacuori"

MILANO – Berlusconi avrebbe contattato Karima el Mahroug alias “Ruby” 53 volte in 3 mesi. Questo è un ulteriore particolare che verrebbe fuori dalle carte dell’accusa. La notizia dei 53 contatti in 3 mesi è stata rilanciata dal sito del quotidiano inglese Daily Mail che si sta occupando quotidianamente del processo a Berlusconi.

Nick Pisa del Daily Mail ricorda poi i regali che Berlusconi avrebbe fatto a Ruby, collane, diamanti, macchine, soldi. Come poi tralasciare il pezzo forte, i festini ad Arcore. Donne vestite da poliziotte, da giocatrici del Milan. Eventi che certo si basano sui racconti delle ragazze, delle “papi girls”, lo riporta anche il giornale inglese che infine ricorda il processo, che ha preso il via ma che è stato subito rinviato.

Seppure l’udienza sia durate una manciata di minuti, è emersa comunque una notizia importante: Ruby ha deciso di non costituirsi parte civile. Si evita così un problema in più per il premier. “Abbiamo deciso di non costituirci parte civile nel processo contro il presidente Berlusconi – ha chiarito la legale di Ruby, Paola Boccardi – perché questo significherebbe ammettere che Ruby andava ad Arcore a prostituirsi”. Ruby Rubacuori ”non ha ritenuto giusto costituirsi parte civile – dice Boccardi – perché ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore nè per aver frequentato il premier”. “Ruby – ha precisato ancora l’avvocato – non andava a prostituirsi ma andava per partecipare a delle serate normali anche se in tutta questa vicenda lei innegabilmente ha subito dei danni di cui non potrà chiedere il risarcimento”.

Fuori dal Tribunale battaglia tra slogan. Una gigantografia della prima pagina del Giornale di oggi con il titolo ”Processate la Boccassini”. Dall’altra parte ‘No lie zone’ e una vignetta che recita ‘I

Manifestanti al Tribunale di Milano (Foto Lapresse)

berluscani’ con Silvio che tiene al guinzaglio i fedeli Alfano, Gelmini e Brambilla. Sono due tra le decine di slogan e manifesti che sono comparsi dai lati opposti di Corso di Porta Vittoria, davanti al Tribunale di Milano, mostrati dalle opposte fazioni riunitesi oggi, in un’orgia di telecamere e fotocineoperatori, in occasione della prima udienza del processo Ruby. Con il passare dei minuti le due ‘curve’, di coloro che sostengono o condannano il premier, si sono infoltite.

E così la pattuglia delle centinaia di cineoperatori e troupe televisive: le ultime si segnalano anche dalla Finlandia con le immancabili telecamere di Al Jazeera. Sei ragazzi, sotto il Tribunale, dal lato opposto del gazebo berlusconiano, innalzano altrettanti cartelli: No lie zone, recita il primo e a seguire ‘Detenzione immorale di migranti’, ‘Circonvenzione di terremotati’, ‘Favoreggiamento della prostituzione parlamentare’, ‘ Occupazione abusiva di carica pubblica’, ‘Appropriazione indebita della dignita’ delle donne’.

I ragazzi poi si girano e compongono con le magliette la scritta ‘No more’. Dal gazebo berlusconiano, mentre le telecamere ondeggiano da una parte all’altra di Corso di Porta Vittoria creando non pochi problemi alla circolazione, si risponde con le frasi e gli striscioni che dal 23 febbraio i sostenitori del premier inalberano davanti al Tribunale: ”Giustizia non esiste laddove non vi e’ liberta”’. Ma la piu’ inquadrata dalle telecamere e’ la gigantografia della prima pagine del Giornale di oggi con l’invito a processare la Boccassini ”Mi e’ costata 19 euro – spiega Aldo Salafia che si definisce ‘un vero liberale’ dei tempi di Egidio Sterpa – i magistrati la devono smettere di perseguitare il premier”.