Berlusconi e Ruby, non solo Sorcinelli: trovati bonifici verso altre “papi girls”

Pubblicato il 23 Gennaio 2011 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

Nuove foto e nuovi documenti bancari: le perquisizioni effettuate nel complesso di via Olgettina a Milano, dove abitano alcune delle ragazze che hanno partecipato ai festini di Arcore ha portato a scoperte che gli investigatori hanno giudicato “interessanti”. La vicenda è stata ricostruita da Antonella Mascali su Il Fatto Quotidiano.

Nell’avviso a comparire della Procura di Milano, osserva la Mascali, “sono indicate solo 2 operazioni bancarie di Berlusconi a favore di Alessandra Sorcinelli, ma, come pubblicato dal nostro giornale, il premier di versamenti a beneficio della ragazza, tra le assidue frequentatrice dei party hard di Arcore, ne ha eseguiti ben 13”.

Si tratta di operazioni effettuate, spiega la Mascali, “dall’11 gennaio 2010 al 17 gennaio scorso, per un totale di 115 mila euro. Tutti i versamenti sono partiti dal Monte dei Paschi, filiale di Milano 2 e sono finiti al Banco di Sardegna, agenzia di via Solferino, a Milano. L’ultimo versamento, del 17 gennaio, è avvenuto tre giorni dopo la deposizione di Sorcinelli in questura, dove è stata ascoltata per diverse ore”.

Le foto definite “interessanti”, sottolinea la Mascali, “sarebbero state scattate con i cellulari da alcune delle ragazze durante le serate “ Bunga bunga” e ritrovate dalla polizia nei pc, oltre che nei telefonini”.

L’altro capitolo della vicenda, prosegue la giornalista del Fatto, riguarda la posizione di Nadia Macrì “, la escort di Reggio Emilia che ha raccontato di aver fatto sesso a pagamento con il premier in Sardegna e ad Arcore. Proprio nella villa in Brianza, il 24 aprile scorso, avrebbe partecipato a un festino insieme a Ruby. Entrambe avrebbero ricevuto da Berlusconi 5 mila euro ciascuno.
Gli investigatori però su questo punto delicatissimo, che potrebbe aggravare la posizione del presidente del Consiglio, o trasformare la ragazza da testimone a indagata per calunnia, non hanno ancora condotto i riscontri”. La deposizione della Macrì, spiega infatti la Mascali, “viene definita dagli investigatori a tratti “non lineare” o “confusa””.