Ruby: Spinelli usciva dal Monte dei Paschi col cappotto “foderato” di 300-500 mila euro

Pubblicato il 2 Febbraio 2011 - 10:34 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Giuseppe Spinelli andava in banca – sempre di lunedì o di venerdì, a ridosso dei weekend – e ne usciva con la giacca o il cappotto “foderato” di soldi. Centinaia di migliaia di euro. Il ragioniere “fidato” di Silvio Berlusconi, quello che si occupava dei pagamenti alle ragazze invischiate nel Ruby-Gate, si presentava così alla filiale del Monte dei Paschi di Milano 2. Ad accompagnarlo, come spiegato da Mariano Maugeri e Angelo Mincuzzi sul Sole 24 Ore, c’erano o Giuseppino Scabini, “manager di lungo corso di Mediaset, ripetutamente sotto inchiesta da parte dei pm milanesi”, o Salvatore Sciascia, “responsabile dei servizi fiscali del Biscione, condannato in via definitiva per le tangenti alla Guardia di Finanza, e dall’aprile del 2008 senatore della Repubblica nelle fila del Pdl”.

Come sottolineato nell’articolo, “Spinelli annunciava la sua visita il giorno precedente con una telefonata. Un preavviso necessario a predisporre le somme ingenti da prelevare, che di solito oscillavano tra i 300 mila e i 500 mila euro. Una media di 800 mila euro al mese, e dunque un prelievo annuo di quasi dieci milioni”, visto che gli “esattori” si recavano in banca almeno due volte al mese.

Ed è qui che arriva il particolare più “singolare” della storia: Giuseppe Spinelli, continua l’articolo, “porgeva alla cassa gli cheque firmati di suo pugno da Berlusconi Silvio, intestatario del conto corrente «numero 1» della filiale Mps di Segrate. I due, con il blazer blu di ordinanza, scendevano nel caveau accompagnati da un funzionario della banca e infilavano le banconote da cento, duecento e cinquecento euro all’interno delle giacche e dei cappotti”.

A quel punto, proseguono Maugeri e Mincuzzi, “Spinelli e Scabini, foderati di banconote, attraversavano la strada e guadagnavano gli uffici Mediaset”. Spesso si trattava di soldi destinati alle cosiddette “arcorine”, ossia le ragazze che partecipavano alle “feste del bunga bunga” di Arcore: “Bonifici come quelli effettuati nel 2010 a favore della show girl Alessandra Sorcinelli, rintracciati da Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano, i pm che conducono l’inchiesta sul caso Ruby”.