La Camera “salva” Berlusconi: “insindacabili” i suoi attacchi all’Espresso e a Di Pietro, niente processo

Pubblicato il 22 Settembre 2010 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Nel giugno del 2009, a Santa Margherita Ligure in occasione dell’assemblea dei Giovani industriali, Berlusconi aveva invitato i giovani industriali a non comprare pubblicità sui giornali del gruppo l’Espresso, l’Espresso l’aveva querelato e ora il Parlamento lo salva. La Giunta per le autorizzazzioni di Montecitorio ha infatti oggi, mercoledì 22 settembre, sottoposto al voto dell’aula la sua valutazione: ovvero che le parole di Silvio Berlusconi in quell’occasioni furono e sono “insindacabili”. Ovvero irrilevanti penalmente, addirittura giuste e lecite, insomma inattaccabili. La Giunta propone e la Camera approva. Perché l’assemblea di Montecitorio ha votato a maggioranza la proposta della Giunta e di fatto bloccato l’eventuale processo ai danni del Cavaliere.

Allo stesso modo la Camera ha anche negato l’autorizzazione a procedere sempre nei confronti del presidente del Consiglio, accusato di avere diffamato il leader dell’Idv Antonio Di Pietro intervenendo a una puntata della trasmissione ‘Porta a Porta’. In quella occasione, Berlusconi aveva dato del bugiardo a Di Pietro e aveva espresso dubbi sulla validità della sua laurea.

A favore della proposta della Giunta per la insindacabilità delle affermazioni del presidente del Consiglio, articolata in due successive votazioni, si è espressa compatta la maggioranza. L’Udc ha votato a favore di un documento e contro un altro: atteggiamento che ha fatto infuriare Antonio Di Pietro, che ai vicini ha urlato: ”Sullo stesso fatto votate una volta sì e una volta no. Un colpo al cerchio e uno alla botte. E che diamine…”.