Berlusconi e la “scossa economica”, Bersani: “Ci sarò quando andrà via”

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 11:02 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi si affaccia direttamente dal Tg1 nelle case degli italiani proponendo la sua ricetta per dare una ‘scossa’ all’economia e scoppia una nuova polemica, con le opposizioni che protestano e, insieme, irridono il premier per la sua mossa mediatica e per le sue proposte. Ed è Pier Luigi Bersani, ad aprire il fuoco di lì a poco dagli schermi del Tg2. Il segretario del Pd ha ironizzato sulla scossa evocata dal premier, osservando che di certo le sue dimissioni produrranno proprio questo effetto: «Quando andrà via Berlusconi, noi la daremo e sabato all’assemblea del Pd diremo le nostre idee nuove per il paese, guardando oltre».

Bersani ha ripetuto poi che sulla patrimoniale Berlusconi «è un mentitore: dice da 15 anni le stesse cose e ora scopre la scossa ridicendo i famosi 5 punti, sentiti mille volte aggiungendo una bugia colossale. Noi siamo contrari alla patrimoniale, è lui che sta mettendo la patrimoniale sulle piccole imprese nel decreto sul federalismo». «Ha governato 8 degli ultimi 10 anni, questa volta anche con 70 voti di vantaggio e continuato ad annunciare sempre le stesse cose – ha rincarato Bersani -. Ad esempio sull’annuncio di riforma dell’art.41 trattengo a stento le risate perchè non ho mai sentito un imprenditore lamentarsi mentre sono altre le riforme che servono per rilanciare l’economia». Sberleffi da Antonio Di Pietro dopo l’esternazione Tv del premier. «Berlusconi non se ne va, si è inchiodato alla sedia e bisogna mandarlo via», ha detto il leader di Idv chiosando le dichiarazioni degli esponenti del Pd che hanno invitato il Premier a dare una scossa all’economia andandosene. «E per schiodarlo – ha rimarcato – ci vogliono 316 seggi alla Camera dei deputati e grandi manifestazioni di piazza. E inoltre serve mettere spalle al muro al Parlamento i deputati venduti da trenta denari che non si rendono conto di svendere il paese».

Il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa ha ironizzato sui ‘buoni propositi’ del Cavaliere (‘durati solo 5 ore’) dopo il monito del colle: «Oggi pomeriggio mi auguravo che Berlusconi tenesse un contegno di serietà istituzionale per almeno 24 ore, dopo la sua espressione di buoni propositi a commento delle parole del Capo dello Stato. Purtroppo sono stato troppo ottimista: il premier ha retto solo cinque ore, fino all’intervista del Tg1, in cui ha riversato i soliti insulti verso l’opposizione». Quindi l’affondo «certo questo suo procedere a zig-zag incomincia ad essere davvero preoccupante».