Berlusconi e le escort, Zanda (Pd): “Se ammette di essere ricattabile non può fare il premier”

Pubblicato il 5 Novembre 2010 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori Pd

Se Berlusconi è ricattabile non può fare il premier. Lo sostiene il vicepresidente dei senatori del Pd,  Luigi Zanda che dice: “Berlusconi ha denunciato la possibilità che le escort che lui ha incontrato e incontra possano essere manovrate dalla mafia. La denuncia può essere presa sul serio o considerata l’ennesimo tentativo di depistaggio di un uomo ormai alle corde. Comunque sia, è la prova provata di quella ricattabilità di Berlusconi che stiamo prospettando ormai da più di un anno e che lui finora ha negato ostinatamente”.

“C’è però un’imprecisione grave nella affermazione di Berlusconi, – aggiunge Zanda – è molto improbabile che siano la mafia o la ‘ndrangheta o la camorra a tentare di ricattarlo con le escort. Mafia, camorra e ‘ndrangheta usano altri strumenti meno sofisticati ma più efficaci”.

“Se Berlusconi teme che il suo stile di vita (che lui ha rivendicato ancora pochi giorni fa) lo renda ricattabile, perché non pensa, tra le tantissime ipotesi possibili, anche a servizi segreti di Paesi che hanno interesse a condizionare le sue decisioni o a petrolieri infastiditi dal suo attivismo con il gas di Putin e Gheddafi oppure a poteri finanziari contrariati da chi sa quale sua intraprendente iniziativa di affari? La verità è – conclude il vicepresidente dei senatori del Pd – che un uomo che pubblicamente ammette di essere ricattato non può più fare il presidente del Consiglio di un Paese come l’Italia”.