Berlusconi, le escort e Perla Genovesi: Alfano apre indagine sulla fuga di notizie

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 15:53 OLTRE 6 MESI FA

Perla Genovesi

Angelino Alfano apre un’indagine sulla fuga di notizie riguardanti le intercettazioni e i verbali di Perla Genovesi, l’assistente parlamentare in quota Forza Italia che parlò anche dei festini a casa di Silvio Berlusconi. A renderlo noto è stato il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo rispondendo in commissione Giustizia della Camera all’interrogazione presentata dal deputato Pdl Manlio Contento a proposito della pubblicazione su quotidiani come ”Il Fatto” di brani di conversazioni contenute nell’inchiesta che è stata trasmessa per competenza dalla Procura di Palermo a quella di Milano.

Il ministero della Giustizia ha avviato ”l’istruttoria necessaria” per fare chiarezza sulla fuga di notizie e sul fatto che non sia stata chiesta alcuna autorizzazione a procedere per mettere sotto controllo le utenze dei parlamentari coinvolti nella vicenda.

”Le competenti articolazioni ministeriali – ha avvertito Caliendo – hanno avviato l’istruttoria necessaria per acquisire i dati informativi indispensabili per ricostruire compiutamente la vicenda processuale” che vede coinvolta Perla Genovesi. Il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, continua il sottosegretario, ”ha gia’ provveduto a richiedere notizie, per il tramite dei Procuratori generali di Palermo e Milano, ai fini della ricostruzione complessiva del caso”.

Il ministero, infine, ha proseguito Caliendo, non esclude di avviare un’ispezione: ”Allo stato – ha detto – appare necessario attendere l’acquisizione degli elementi informativi gia’ richiesti al fine di valutare, all’esito, l’opportunita’ di disporre un ulteriore approfondimento, eventualmente anche per il tramite dell’Ispettorato generale”.

In sintesi, il deputato del Pdl, nella sua interrogazione, denunciava sostanzialmente quattro fatti: che le intercettazioni tra Perla Genovesi e dei parlamentari erano state pubblicate; che erano stati diffusi i tabulati; che era stato messo sotto controllo il telefono di Arcore senza chiedere l’autorizzazione a procedere (visto che quell’utenza e’ usata spesso da deputati e senatori); che ci dovrebbero essere delle responsabilita’ ”in capo alle Procure di Palermo e Milano” visto che tutte queste notizie erano contenute negli atti dell’inchiesta che e’ stata trasmessa dal capoluogo siciliano a quello lombardo.

Per tutte queste ragioni, Manlio Contento aveva chiesto al ministero se non fosse il caso di avviare un’ispezione ”presso tutti gli uffici giudiziari coinvolti” al fine di valutare l’opportunita’ di esercitare ”l’azione disciplinare nei confronti dei magistrati eventualmente responsabili di illeciti”. Il governo oggi ha risposto dicendo che l’istruttoria sull’intera vicenda e’ stata avviata e che non si escludono future ispezioni.

Procuratore Palermo: faremo accertamenti. ”Intanto bisognerebbe accertare se c’e’ stata una fuga di notizie. E’ chiaro che se e quando lo venissero a chiedere, faremo tutti gli accertamenti del caso. Finora non abbiamo nessun elemento concreto per iniziare un’indagine di questo tipo”. Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, commentando l’avvio, da parte del ministero della Giustizia, dell’istruttoria ”necessaria” per fare chiarezza sulla fuga di notizie relativa alle intercettazioni riguardanti Perla Genovesi e sul fatto che non sia stata chiesta alcuna autorizzazione a procedere per mettere sotto controllo le utenze dei parlamentari coinvolti nella vicenda. Alcune intercettazioni sono state pubblicate dalla stampa.

”Sara’ una decisione fresca – ha proseguito – perche’ fino a questo pomeriggio non sapevo nulla. In ogni caso, non posso entrare nel merito delle decisioni e delle valutazioni del ministero, anche perche’ come ho detto bisognerebbe prima fare gli accertamenti necessari”. Le intercettazioni sull’utenza di Perla Genovesi (arrestata dalla Procura di Palermo nell’ambito di un’inchiesta sul narcotraffico – ndr) relative al filone dei cosiddetti festini sono state trasmesse per competenza alla Procura di Milano che sta indagando su questo filone.