Conflitto, prescrizione breve e processo Ruby: inizia la settimana a ostacoli di Berlusconi

Pubblicato il 4 Aprile 2011 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si concentra tutto in questi tre giorni il destino politico di Silvio Berlusconi: imputato a Milano e premier da salvare a Roma. Tre giorni di fuoco che iniziano già oggi, lunedì, con l’udienza del processo Mediatrade alla quale il premier mancherà, essendo a Tunisi per l’emergenza immigrati. Poi martedì doppio appuntamento alla Camera: prescrizione breve di nuovo in Aula con conseguente bagarre (il Pd sarà in piazza per manifestare contro quella giudica un legge ad personam) e conflitto d’attribuzione per il processo Ruby. Mercoledì, via proprio al processo Ruby. Berlusconi sarà assente e l’udienza sarà solo tecnica, ma la risonanza mediatica sarà enorme.

Martedì 5 aprile. Conflitto di attribuzione. Ore 15, all’ordine del giorno di Montecitorio c’è il conflitto di attribuzione sul processo Ruby. Chi deve processare il premier, il tribunale dei ministri o quello di Milano? Per sciogliere questo nodo è necessario passare la questione alla Corte Costituzionale, che in tempi non proprio brevi si esprimerà. Questo devono votare i 630 deputati: se inviare la questione sul conflitto alla Consulta. Nel frattempo, fa sapere il tribunale di Milano, il processo andrà avanti. Se alla fine il reato dovesse essere riconosciuto come ministeriale, allora la Camera dovrebbe concedere l’autorizzazione a procedere e con ogni probabilità non lo farà, mettendo la parola fine su tutto il processo. Ma i tempi della Corte Costituzionale sono troppo lunghi però per un processo che inizia ora. Per questo nel Pdl si sta pensando di votare l’improcedibilità per Berlusconi, ossia mandare all’aria il processo di Milano, una volta ottenuto il sì al conflitto d’attribuzione alla Camera. L’alternativa è infatti in salita: se martedì la Camera vota per il conflitto la difesa del premier chiederà di sospendere il processo. I pm, ossia l’accusa, si opporranno e a decidere saranno i giudici. Ma la giurisprudenza dice che in casi analoghi il processo non si è fermato in attesa della Consulta e i tempi di un rito immediato sono più spediti di un procedimento ordinario.

Martedì 5 aprile. Prescrizione breve. Torna in Aula dopo la pausa del fine settimana la contestata norma sulla prescrizione breve agli incensurati contenuta nel disegno di legge sul processo breve. L’opposizione ha dichiarato battaglia, gli scontri alla Camera della scorsa settimana solo un assaggio. Il Pd ha infatti organizzato una manifestazione al Pantheon, Roma. La norma che accorcerebbe i tempi della prescrizione agli incensurati, se approvata subito, metterebbe la parola fine sul processo Mills, che così scadrebbe in autunno e molto probabilmente senza una sentenza.

Mercoledì 6 aprile. Processo Ruby. L’appeal di questa vicenda giudiziaria è enorme, e il presidente lo sa. Per questo è preoccupato. Non si parla di diritti, di società offshore, di tasse. Si parla di sesso e prostitute e questo è un argomento universale, che capiscono tutti e che appassiona anche il pubblico tv. Non a caso sono centinaia le testate, molte straniere, che cercano di farsi accreditare per seguire la vicenda. Almeno un’onta verrà risparmiata all’imputato: le udienze saranno a porte chiuse, almeno le tv non saranno invase dalle immagini di star e Olgettine chiamate a deporre. La difesa di Berlusconi si gioca su un assioma semplice: accusato di concussione ai danni della Questura di Milano e di prostituzione minorile ai danni di Ruby, il premier dirà in sostanza che ogni accusa cade dal momento che nessuno lo ha accusato di qualcosa. I funzionari della polzia non hanno mai detto di aver subito pressioni per rilasciare la ragazza arrestata; Ruby ha sempre negato di aver avuto rapporti a pagamento con il presidente. La procura però ha centinaia di atti e intercettazioni per dimostrare la fondatezza dell’impianto accusatorio, così forte, secondo i pm, da aver chiesto e ottenuto il giudizio immediato “per evidenza della prova”.