L’arma di Berlusconi per ‘piacere’ al Vaticano: milioni a scuole private

Pubblicato il 13 Ottobre 2011 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Silvio Berlusconi tenta ancora di “accarezzare” e “piacere” al Vaticano e per farlo impegna ben 262 milioni di euro per il 2012. Dopo un anno burrascoso, tra scandali sessuali e indignazione della Chiesa, dopo l’aut-aut di Bagnasco che gli ha chiesto di dimettersi, Berlusconi tenta ancora di “tenersi buoni” i piani alti di oltre Tevere. O, meglio, di riconquistarli. E così, anche quest’anno, si appresta a stanziare soldi per le scuole “non statali e paritarie”, per la maggior parte in mano a preti e suore. Nella bozza della legge di stabilità si legge che il governo si appresta a dare nel 2012 242milioni di euro alle scuole non statali e 20 milioni euro alle università non statali.

Già lo scorso autunno Berlusconi, nel decreto ‘Milleproroghe’, si era impegnato a trovare mezzo punto di Pil da usare, tra le altre cose, per le scuole e le università cattoliche. Un “regalo” ulteriore alla Chiesa, oltre ai privilegi di cui già gode il Vaticano. Eppure quell’impegno non è bastato a Berlusconi per mettere a tacere l’indignazione degli alti prelati davanti ai suoi comportamenti. Passi per Noemi Letizia, per il divorzio, per le euroveline. Ma adesso addirittura il bunga bunga, Ruby forse minorenne e forse amante, le “cene eleganti” in cui chissà che succedeva. E poi quelle scene hot raccontate da alcune ragazze, come il racconto di una Nicole Minetti vestita da suora “sexy” (il che sembra quasi un ossimoro) e di un Berlusconi che le mette il crocifisso tra le tette. 

Nell’ultimo anno dal Vaticano sono arrivati diversi proclami contro Berlusconi. Da quelli più velati e quasi di “avvertimento”, dal Papa ai cardinali. Fino al culmine della bocciatura di Bagnasco il 26 settembre, quando il segretario di Stato vaticano ha “consacrato” Berlusconi alla storia, certo non per merito e gli ha chiesto chiaramente le dimissioni. Quel sonoro schiaffo in volto che aveva la musica di un discorso durissimo: “I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune”.

Per fermare tutto questo Berlusconi ha pensato di riaprire il portafogli. E chissà se alla Chiesa basteranno 262mila euro per chiudere, ancora una volta, entrambi gli occhi di fronte ai comportamenti “licenziosi” del premier.