Berlusconi: “Sosterremo il governo Monti, l’Italia ce la farà”

Pubblicato il 27 Febbraio 2012 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – "Fin dall'inizio abbiamo sostenuto Monti con il nostro voto, lo stiamo facendo e lo continueremo a fare con lealtà e senso di responsabilità, per l'interesse superiore dell'Italia". Così Silvio Berlusconi in una intervista al 'Corriere del Ticino'. "Il Governo dei tecnici è sostenuto quasi dall'intero Parlamento, e solo questo largo appoggio può consentirci di fare quelle riforme che una sola parte politica non può fare con i suoi soli voti", sottolinea.

"Mi riferisco – spiega – alla riforma dell'architettura istituzionale dello Stato, che riguarda il Parlamento, il numero dei deputati, il Senato delle Regioni, la Corte costituzionale, i poteri del premier e del Consiglio dei ministri, fino all'introduzione di una nuova legge elettorale e alla riforma della giustizia". L'unico rincrescimento di Berlusconi e' proprio quello di non essere riuscito in questa impresa: "Ho un unico torto: non sono riuscito a convincere il 51% degli elettori a darmi il loro voto. E per fare le riforme costituzionali serve almeno il 51 per cento".

Quanto alla popolarità di Monti nel centrodestra, l'ex premier osserva: "I bilanci si fanno sempre alla fine. Ma tutti vedono che vi è una sostanziale continuità tra il programma di Monti e quello del Governo da me presieduto. Ô una continuità che lo stesso premier ha più volte riconosciuto.

Conosco bene la serietà e la competenza di Monti, che io stesso nel 1995 sostenni per l'incarico di commissario europeo al Mercato interno. Mi piace ricordare che già nel discorso di insediamento del mio primo governo nel 1994, che in questi giorni mi è capitato di rileggere, citai proprio il prof. Monti, "fautore come noi siamo di un liberismo disciplinato e rigoroso'".

"Oggi – prosegue – lui si trova nella condizione ideale per realizzare quelle riforme che il mio esecutivo aveva avviato, senza poterle portare a termine per la riluttanza dei partner della nostra coalizione e per la forte contrarietà preconcetta dell'opposizione. Per questo gli daremo il sostegno necessario.

Vogliamo liberarci dei lacci e dei lacciuoli che ostacolano la crescita dell'Italia , inclusa la riforma del mercato del lavoro per rendere effettiva la libertà di concorrenza e restituire competitività all'Italia. Sono riforme liberali e penso che i nostri elettori apprezzeranno il nostro responsabile atteggiamento quando si tornerà a votare. Tanto più che oggi Monti gode di un buon consenso, come indicano i sondaggi".

Berlusconi si dice certo della ripresa italiana: "La crisi, come ho detto più volte, non nasce in Italia ma in Europa, dove l'euro non ha dietro di sé una banca centrale come garante di ultima istanza al pari, ad esempio, della Riserva Federale americana. Quando avremo una vera banca centrale europea e gli eurobond, vale a dire i titoli emessi e garantiti direttamente da questa banca , l'Europa sarà diventata un soggetto politico unitario e forte, non più diviso tra Paesi debitori e Paesi creditori".

"L'euro è ormai la moneta dell'Europa, supererà questa crisi e durerà a lungo nel tempo. Altrimenti non avrebbero senso i sacrifici che stiamo facendo. Il problema è la lentezza con cui si muove l'Europa", aggiunge.

Berlusconi torna a smentire che le sue dimissioni sia stato voluto da 'poteri forti non italiani', di essere vittima di un golpe: "Sono stato io a dimettermi e a fare un passo indietro per senso di responsabilità e per senso dello Stato. Ho fatto questa scelta pur avendo ancora la maggioranza nei due rami del Parlamento, senza che il mio Governo fosse mai stato sfiduciato.

Solo con un governo tecnico si può trovare l'accordo tra maggioranza e opposizione, tra centrodestra e sinistra, per approvare quelle riforme che prima ho ricordato e che sono indispensabili per superare la crisi economica e rendere governabile l'Italia".