Berlusconi, spunta legge anti processi. Nitto Palma: Trasferire pm politicizzati

Pubblicato il 28 Maggio 2013 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (foto Ansa)

Silvio Berlusconi (foto Ansa)

ROMA – “Salvare” Silvio Berlusconi punendo con lo stop ai processi e il trasferimento d’ufficio i pm “politicizzati”. E’ il succo, secondo quanto riporta il sito del quotidiano Repubblica, di una proposta di legge presentata dal Pdl che avrebbe come ideatore l’ex ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma. 

L’iter legislativo del testo è appena agli inizi e il relatore dovrebbe essere il senatore del Pd Felice Casson. Ma cosa prevederebbe la legge? Il testo, sotto il titolo “disposizioni in materia di responsabilità disciplinare dei magistrati e di trasferimento d’ufficio” è composto da tre articoli. L’0biettivo è quello di sanzionare i pm che, in fase di processo, si lascino andare a esternazioni “di parte”.

Nitto Palma smentisce che nella sua proposta di legge ci sia un riferimento ai processi in corso (ad esempio quello Ruby, in cui Ilda Boccassini nella requisitoria ha parlato di un Berlusconi che “ha mentito” e di “sesso con le ragazze” durante le “cene eleganti” ad Arcore). ”Nel mio ddl non c’è nessun riferimento ai processi penali in corso – dice Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato – falso il blocco dei processi. Il ddl riguarda solo i procedimenti e i trasferimenti d’ufficio dei magistrati”.

Il primo articolo spiega Repubblica

aggiunge due nuove fattispecie di ‘punibilità per i magistrati con modifiche all’articolo 3 del decreto legislativo n.109 Del 23 febbraio 2006. Si prevede che costituisce illecito disciplinare “rendere dichiarazioni che, per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l’assenza dell’indipendenza, della terzietà e dell’imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali”.

Insomma si punisce il pm che esterna. Non solo. All’articolo 2 si prevede il trasferimento d’ufficio anche qualora il magistrato non “spifferi in prima persona”. Ancora Repubblica:

All’articolo 2 si specifica che i trasferimenti d’ufficio avverranno anche “per qualsiasi situazione non riconducibile ad un comportamento volontario del magistrato” per cui non può nella sede che occupa, amministrare giustizia nelle  condizioni richieste dal prestigio dell’ordine giudiziario.

Infine lo stop ai processi, previsto dall’articolo 3 dove

c’è una norma transitoria che stabilisce che “tutti i procedimenti pendenti” alla data di entrata in vigore della legge “sono rimessi al ministro della giustizia e al procuratore generale presso la corte di cassazione per le proprie determinazioni in ordine all’eventuale esercizio dell’azione disciplinare e restano, conseguentemente, sospesi per il periodo di sei mesi”. I magistrati titolari di quei processi pendenti, stabilisce ancora l’articolo 3, saranno trasferiti d’ufficio. Lo stop ai procedimenti tra l’altro provocherebbe un’accelerazione della prescrizione non essendo specificato nulla in senso contrario.