Berlusconi: “Torno, vinco, e aggiusto i danni fatti da Monti”

di Emiliano Condò
Pubblicato il 8 Dicembre 2012 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

ROMA – Torna, adesso è ufficiale, e torna “per vincere” e per riparare ai “danni” fatti da Mario Monti. Silvio Berlusconi lo annuncia e stavolta sembra essere davvero definitivo: alle politiche tra i candidati premier ci sarà anche lui, il Cavaliere detronizzato dallo spread che lancia il suo assalto al quinto mandato da presidente del Consiglio.

E torna iniziando la campagna elettorale da Milanello, dove da presidente è andato a seguire l’allenamento del suo Milan, prassi che è diventata rituale irrinunciabile perché la squadra, dopo un inizio di stagione da incubo, quando Berlusconi ha iniziato a presentarsi in elicottero al campo di allenamento, ha iniziato una costante risalita in classifica.

E che campagna elettorale ci aspetta lo si capisce dalle parole di oggi. Mario Monti, quello fino a due giorni fa sostenuto per “responsabilità” è già il bersaglio, l’avversario su cui Berlusconi vuole ballare da oggi fino a marzo.  Non a caso il primo siluro è proprio per Monti, uno che “ha fatto danni”. Non è una battuta, Berlusconi dice proprio così: che il Pdl ha “responsabilmente sostentuto” il governo Monti ma ora la situazione è disastrosa, i fondamentali sono peggiorati ed è tempo “di riparare ai danni che sono stati fatti”. Sui presunti danni di Monti si giocherà la campagna elettorale da oggi al 10 marzo. Perché il premier fa sapere che quella data, che “gli sembra sia stata indicata” a lui, e quindi al Pdl va bene.

Il secondo siluro è per quello che ancora oggi resiste come segretario del Pdl, Angelino Alfano. Segretario sconfitto e  a questo punto, svuotato di ogni ruolo politico. Soprattutto rimandato come leader. Non siamo più al quid che manca, siamo alla bocciatura politica appena appena indorata da un “serve tempo”. Berlusconi, infatti, spiega che torna perché “Il Pdl ha cercato un altro leader, ma un altro leader non c’era”. Insomma, Alfano non è tale, o almeno, “per diventare leader ci vuole tempo”. Una domanda sul perché il segretario resti tranquillo nei ranghi a questo punto è lecita. Comunque Berlusconi tira dritto con la sua linea, sorda ai 18 anni passati e allo spread sopra quota 500 in cui ha lasciato il Paese l’ultima volta. Linea che prevede il Pdl vincente con il Cavaliere e sicuramente perdente con qualcun altro.

E proprio per far capire a tutti che è tornato ed è tornato come era prima di Monti, dello spread, di Napolitano e di tutto il resto, Berlusconi ricomincia con un suo caro vecchio bersaglio, i giudici: “Guardo alla magistratura con un grandissimo senso di paura, perché siamo nelle mani di una magistratura assolutamente onnipotente e direi irresponsabile”.  Nel frattempo c’è stata una condanna in primo grado e si avvicina la sentenza sul processo Ruby. Berlusconi finge di non pensarci. Ora vuole vincere e riparare i “danni di Monti”, quello del salva Italia, dello spread dimezzato in un anno. Solo un mese fa era il momento dell’addio, del video di saluto, persino delle scuse agli italiani per non avercela fatta contro la crisi. Ma Berlusconi no, a fare il “vecchio saggio”, il consigliere esterno, non ce la fa.