Berlusconi al Tribunale: mi sono redento, riabilitatemi. Entro luglio si saprà

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Marzo 2018 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi in tribunale dice di essersi redento

Berlusconi al Tribunale: mi sono redento, riabilitatemi. Entro luglio si saprà

Berlusconi, entro luglio l’udienza sulla riabilitazione davanti al Tribunakle di sorveglianza di Milano.

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Il 12 marzo i legali dell’ex Cavaliere, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, hanno depositato la richiesta di riabilitazione, passati tre anni (come prevede la legge) dall’ultimo giorno, l’8 marzo del 2015, in cui finì di scontare la pena – affidato ai servizi sociali e con attività compiute alla Fondazione Istituto Sacra famiglia di Cesano Boscone – di un anno (gli altri tre erano stati indultati) per la condanna definitiva dell’agosto 2013 per frode fiscale per il caso dei diritti tv Mediaset.

Il leader di FI ha risarcito l’Agenzia delle Entrate, come prevedeva la condanna definitiva, e questa era l’unica condizione da rispettare per avanzare la domanda di riabilitazione che, se concessa, farebbe cadere gli effetti della legge Severino (incandidabilità per sei anni dopo la sentenza) e Berlusconi tornerebbe candidabile.

Dopo la fissazione dell’udienza che avverrà nei prossimi giorni, partirà l’istruttoria del Tribunale di Sorveglianza, presieduto da Giovanna Di Rosa, affidata alle forze dell’ordine (polizia o carabinieri). I magistrati, a seguito dell’istruttoria, dovranno valutare come condizione per la riabilitazione che il “condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta”. Da qui la valutazione anche dei processi in corso a carico dell’ex Cavaliere, tra cui in particolare il caso Ruby ter, dal quale sono emersi anche presunti versamenti corruttivi alle ‘olgettine’ fino al novembre 2016 e quindi dopo l’espiazione della pena.

Ad ogni modo, stando a quanto riferito, i ‘carichi pendenti’ non sono in sé e per legge ostativi alla riabilitazione, ma vanno valutati. Dopo l’udienza (senza la presenza della difesa, né della Procura generale) i giudici (relatore Gloria Gambitta, presidente Di Rosa) potranno decidere di accogliere la richiesta, respingerla o rinviare ad altra data per l’acquisizione di atti o per integrare l’istruttoria. Nel corso dell’istruttoria, comunque, i difensori o la Procura generale potranno far pervenire atti o memorie nel procedimento e poi opporsi alla prima decisione del Tribunale. A quel punto, dovrà essere fissata un’altra udienza, stavolta alla presenza delle parti, e contro la decisione le parti potranno ricorrere in Cassazione.