Berlusconi “uomo del fare”, in attesa del discorso di Fini

Pubblicato il 5 Novembre 2010 - 21:26 OLTRE 6 MESI FA

L’idea che Gianfranco Fini possa accettare un patto di legislatura non lo ha mai convinto, ma in attesa di conoscere quali saranno le intenzioni del presidente della Camera e se davvero da Perugia Fli deciderà per l’appoggio esterno al governo, Silvio Berlusconi si dedica al programma e a stringere le maglie della maggioranza.

Su Futuro e Libertà, spiegano i fedelissimi, quello che doveva dire lo ha fatto ieri nella direzione del Pdl ora a prevalere è il low profile, fino a quando l’ex leader di An non dirà chiaramente che intenzioni ha il suo partito.

Nel frattempo il Cavaliere gioca le sue carte: avanti con il rilancio del programma di governo su cui l’esecutivo ottenne la fiducia un mese fa. E così il Consiglio dei ministri approva il pacchetto sicurezza presentato da Roberto Maroni e Berlusconi si presenta in sala stampa per illustrarlo. Tre conferenze stampa in sequenza per parlare di rifiuti con Guido Bertolaso e infine di economia con Giulio Tremonti e Andrea Ronchi.

La linea e’ chiara: quello che deve emergere è l’immagine di un governo che lavora, avrebbe osservato il Cavaliere con alcuni ministri, abbiamo una maggioranza che ha votato questi punti ed è in Parlamento che si verifica la tenuta. Il premier non nasconde i problemi, ma si dice altrettanto convinto che ”nessuno può essere all’altezza della situazione più del signor Silvio Berlusconi”, soprattutto aggiunge: ”Come capacità di resistere alle tante accuse che da troppo tempo mi vengono rivolte”.

E se il Parlamento sui provvedimenti da votare è il terreno dove potrebbe consumarsi il vero strappo con Fli, Berlusconi non vuole trovarsi impreparato. E così nel pomeriggio in via del Plebiscito Berlusconi tiene una serie di riunioni con i vari cespugli che compongono il gruppo misto. Tra gli argomenti all’ordine del giorno anche la possibilità di nuovi ingressi nel cosiddetto gruppo dei ‘responsabili’.

Non lo nasconde Francesco Pionati leader dell’Adc ”C’è un certo attivismo” spiega ”con possibili nuovi arrivi”. L’argomento sarà discusso in modo più approfondito in una nuova riunione che il premier dovrebbe tenere nei primi giorni della prossima settimana. A tutti i suoi interlocutori Berlusconi ha ribadito l’intenzione di volere andare avanti nella legislatura. Una determinazione, spiega chi ha avuto modo di parlargli, che non sarebbe oscillata nemmeno quando nelle conversazioni l’argomento diventa Gianfranco Fini.

Il presidente del Consiglio avrebbe detto ai diversi parlamentari incontrati a Grazioli di non aspettarsi una vera rottura dal presidente della Camera nel discorso di Perugia. Fini, avrebbe osservato il Cavaliere, ha un partito diviso e deve trovare una mediazione tra falchi e colombe, sono convinto che quest’ultime si faranno ascoltare. Questo non vuol dire che con i finiani i problemi si risolvano: sarà un ennesimo laccio al collo, sarebbe la stata constatazione fatta, ma io non mi lascio soffocare.

La partita con Futuro e Libertà il premier la vuole giocare in Parlamento: si tratta, sarebbe il suo ragionamento, di una lunga e complessa partita a scacchi. Ecco perché, dopo gli addii delle scorse settimane, il Pdl è al lavoro per serrare i ranghi della maggioranza. Negli obiettivi di Berlusconi resta sempre l’Udc di Pier Ferdinando Casini, convitato di pietra nel colloqui con Saverio Romano leader del Pid: ”Se Casini volesse tornare nell’alleanza con Berlusconi – spiega l’ex centrista – io sarei il primo ad esserne felice, ma temo che abbia già fatto un accordo con D’Alema”.

Chi invece sembra ormai dissuaso dall’idea di lasciare il Popolo della Libertà è Alessio Bonciani che insieme a Deborah Bergamini farà parte di un gruppo direttamente legato al presidente del Consiglio che avrà l’obiettivo di coinvolgere gli under 40 nell’orbita del Pdl.