Berlusconi vuole un nome nuovo per il Pdl made in Verdini. “Libertà, Felicità, Patria?”. Suggeriamo: “Destrezza”

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

La prima notizia, ormai autenticata e timbrata dal premier in persona, è che Berlusconi cerca un nuovo nome per quel che è, ma di fatto già fu, il Pdl. Niente sigle, serve una parola. Una parola-emozione, che faccia e contenga emozione come ha chiesto Berlusconi medesimo. In lista d’attesa ci sono per il momento “Libertà”, che è un classico che non muore mai, come il tubino nero per le signore e la giacca blu per i signori. Oppure “Patria”, che fa un po’ troppo abito scuro da cerimonia ma ha il fascino del vintage. Oppure ancora “Felicità”, che richiama l’omonima canzone ed è scelta però onnicomprensiva e prèt a porter, insomma fa un buon effetto-jeans. La seconda notizia, accreditata stavolta solo dalla stampa politica italiana, è che l’unico dei tre coordinatori dell’attuale Pdl che “abbia un futuro” sotto il segno del nuovo nome è Denis Verdini. Non Sandro Bondi che lacrima troppo, inciampa in troppe “azioni umanitarie” a vantaggio di parenti vicini e lontani e tra un po’ lo sfiduciano anche alla Camera che rischia di crollargli in testa come Pompei. Non Ignazio La Russa, che non lacrima ma agita troppo la voce e le mani e che ha un “look” triste e minaccioso. Non loro due, ma Verdini sì che in fondo ha solo Bankitalia che lo ha dichiarato inaffidabile come amministratore della sua banca.

Sommiamo le due notizie e dalla somma ne esce il nome che immodestamente ci permettiamo di suggerire a Berlusconi, una parola sola, chiara, inquivocabile, comprensibile, allettante e impegnativa per tutti: “Destrezza”. E’ perfetta, indica l’area politica e culturale, evoca e fotografa la destra, esclude la sinistra. Ed esalta le virtù dei tanti Verdini che operano e lavorano appunto “con destrezza”.