Berlusconi e il ‘bunga bunga’: Ruby indagata per false generalità

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

MILANO – Ruby, la giovane marocchina al centro dell’inchiesta della procura di Milano, è indagata dai pm minorili per aver fornito false generalità.  Proprio nel giorno in cui i pm di Milano hanno chiesto il rito immediato per Berlusconi per concussione e sfruttamente della prostituzione minorile, arrivano quindi le accuse anche per Ruby,

L’accusa si riferisce a un verbale del maggio 2010, utilizzato dalla difesa del premier per sostenere che Ruby fosse maggiorenne al tempo delle feste ad Arcore, in cui Ruby, in una denuncia per scippo ai carabinieir di Crescenzago, aveva detto di chiamarsi Ruby Heyek e di essere nata il 1 novembre del 1991.

Il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, nel corso della conferenza stampa, ha precisato che gli atti relativi alla denuncia contenente le false generalità della marocchina sono stati ”trasmessi” alla Procura per i minorenni, che ha poi iscrittola giovane nel registro degli indagati.

La nuova accusa per la ragazza, già indagata per furto sempre dai magistrati minorili, riguarda una denuncia per uno scippo che avrebbe subito presentata alla stazione dei carabinieri di Milano-Crescenzago il primo maggio 2010. Davanti ai militari Ruby ha dato generalità false: ha detto di essere nata il primo novembre del ’91 (è nata invece l’anno dopo) e ha mentito anche sul suo cognome.

Inoltre, ha fatto mettere a verbale ‘professione: ballerina’. Ruby nella sua denuncia ha raccontato che quel pomeriggio ”mentre camminavo in corso Buenos Aires” per recarsi al ”Bar Cinque Stelle per salutare degli amici”, all’entrata del locale ”una persona con fare fulmineo mi scippava la borsa nera che tenevo sotto braccio”.

L’uomo, inseguito e bloccato in via Plinio, sempre secondo il verbale, aveva buttato la borsa, ma addosso aveva 5.500. Ruby ha spiegato poi ai militari che mancavano 1.500 euro, in quanto nella sua borsa c’era il portafogli con dentro 7 mila euro. E poi, sempre stando al suo racconto, il permesso di soggiorno della Questura di Milano, la carta di identita’ rilasciata dal comune di Letojanni e un bancomat intestato alla madre la signora Sara Yazni, nata San Paolo del Brasile il 29/12/67.