Bersani all’attacco su Fini: “Basta tatticismi, da Fli idea illusoria”. Anche Renzi gli chiude la porta: “Campione nel cambiare idea”

Pubblicato il 8 Novembre 2010 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

A Pierluigi Bersani il discorso di Gianfranco Fini e le sue regole “dettate” a Silvio Berlusconi non sono piaciute. Per lui, il segretario Pd, è ora di dire basta ai tatticismi, «a furia di passarselo il cerino si spegne».

«C’è una crisi politica conclamata, ma la risposta è stata insufficiente, illusoria anche da parte di Fini. Siamo di fronte a un ulteriore irresponsabile traccheggiamento», ha detto Bersani.  Per cui il tentativo ultimatum del presidente della Camera è «un vintage anche se in Italia può risultare nuovo», poi ha sottolineato: «Lo vedo ancorato a destra». «Un intervento molto lungo che si può riassumere in poche parole: la crisi del centrodestra è conclamata ma la risposta è illusoria». Secondo Bersani «noi diciamo da mesi che c’è una crisi irrecuperabile nel centrodestra, a furia di passarsi cerino, il cerino si sta spegnendo. Cercare risposte nel perimetro del centrodestra, magari cercando un allargamento, è del tutto illusorio, bisogna aprire una fase nuova. E’ sempre una questione di cerino ma la risposta è illusoria. Mi è piaciuto che Fini abbia ammesso che c’è una crisi ma le proposte per andare avanti non mi sono parse sufficienti».

Poi l’ipotesi governo di transizione: «Non so chi possa guidare questo esecutivo, lo deciderà Napolitano. Dev’essere una persona che ridia fiducia all’Italia». Dai “rottamatori”, dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, è arrivato un messaggio chiaro a Bersani su Fini: no all’alleanza con Fini «campione mondiale nel cambiare idea», no al governo tecnico per approvare una nuova legge elettorale.

«Il problema dell’Italia non è il sistema di voto, questa storia è solo un alibi per mettere su un governo tecnico che poi consentirebbe a Berlusconi di fare la vittima e ridarsi una verginità politica. La legge elettorale le opposizioni non la cambieranno perché non hanno le stesse idee su come riformarla».

«Se si andasse a votare il Pd dovrà essere pronto», ha detto Renzi. «Anche perché se un partito d’opposizione non fosse pronto ad andare alle urne sarebbe un bel casino… E bisogna pure provare a vincere, visto che per ora ci siamo specializzati solo nel vincere le primarie».

Renzi ha lanciato una sfida al Partito democratico: «Segretario mettiamoci d’accordo».

L’Udc ha affidato la replica a Lorenzo Cesa: «Fini ha posto con serietà questioni che noi poniamo dal 2008. Berlusconi adesso dimostri coraggio. Si dimetta invece di tirare a campare». Antonio Di Pietro è stato secco: «Confermerà oggi quello che ha detto ieri? Noi presentiamo una mozione di sfiducia al governo. Fini la può votare e Bersani la deve sostenere».