Bersani: si fanno ministri per scansare giustizia e la Lega non se ne può tirare fuori

Pubblicato il 25 Giugno 2010 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani è duro sul caso Aldo Brancher e a un giorno dal legittimo impedimento del neo ministro nel processo Bpi, attacca governo e maggioranza. ”Ieri il mondo ha imparato due cose sull’Italia  – dice Bersani arrivato a Milano per partecipare al corteo della Cgil – che la Slovacchia ci ha buttato fuori dai mondiali e che nel nostro paese si fanno ministri per scansare la giustizia. Non so quale appaia più vergognosa, ma credo proprio la seconda”.

“La Lega non può fare la ballerina”. ”La Lega non può fare la ballerina – aggiunge Bersani – c’ero e non c’ero, ho visto e non ho visto, ho sentito e non ho sentito. Il Carroccio è responsabile di tutto quanto, vicenda Brancher compresa. Basta alla Lega di lotta e di governo, perché senza di lei non ci sarebbe tutto quello che stiamo vedendo”.

”Basta con questa impostazione di Lega di lotta e di governo – ripete Bersani – perché è anche lei responsabile. Senza di lei non si potrebbero fare queste cose”.

“Cambiare l’allenatore che conta”. Bersani si affida quindi a una battuta: ”Bisogna cambiare l’allenatore che conta in Italia – ha detto – Il campionato di calcio si può anche perdere ma non si può perdere la dignità delle istituzioni”.

“Scandalo che manchi ministro sviluppo economico”. ‘E’ scandaloso – sottolinea il segretario del Pd – che non esista più un ministro allo Sviluppo Economico”.

Poi Bersani torna sulla questione Fiat. Sulla vicenda dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dice: ”La Fiat confermi, senza se e senza ma, gli investimenti. Si è detto Panda, e Panda sia. Il referendum ha mostrato quanto abbiamo sempre detto: ci vogliono degli investimenti su quello stabilimento, ma ci sono dei problemi che non sono solo la Fiom. Quindi nelle prossime settimane si riprenda il dialogo per tranquillizzare le preoccupazioni fondamentali emerse sull’esercizio di alcuni diritti basici”.

Il leader democratico quindi attacca l’atteggiamento del governo: ”Il governo invece di accendere fuochi e fare affermazioni ideologiche, si metta al servizio di un percorso di ricomposizione che dia certezze a prospettive di investimento fondamentali in quelle zone senza dimenticare che il problema dell’auto in Italia non si esaurisce lì”.