Bersani: “Da Berlusconi chiacchiere vuote, per le riforme una piattaforma con tutte le opposizioni”

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 16:22 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

Un discorso fiume, senza alcuna proposta concreta. Bersani boccia il discorso di fine anno ai giornalisti del premier Berlusconi. ”Conferenze di questa lunghezza sono al livello di Kim Il-Sung o Lukashenko” ha detto ancora il leader del Pd, che ha citato a questo punto ciò che gli avrebbe detto anni orsono Montanelli: ”Ricordati, mi disse, che quest’uomo non sa distinguere tra verità e menzogna”. Secondo Bersani, infatti, ”riuscire a parlare de L’Aquila senza dire che nel milleproroghe hanno tolto il rinvio del pagamento delle tasse, significa pensare che, o siamo un popolo di imbecilli o che ha smarrito il confine tra verità e menzogna”.

Ora però, il Pd si avvia alla svolta: “Il Pd vuole avviare un decennio di riscossa avviando una stagione di riforme vere. Serve un’agenda di riforme innovativa e profonda: su lavoro, fisco, green economy, liberalizzazioni. Occorre ridare fiato alla crescita per favorire l’occupazione, far crescere i redditi delle famiglie e i consumi, ora troppo bassi” dice Bersani secondo il quale ”non ci si racconti neppure che siamo a posto con i conti né che ci salva il risparmio privato: la Grecia su questo sta meglio di noi ma ha fatto lo stesso crack”.

E come ottenere questi cambiamenti? Bersani torna a ripetere la sua ricetta: trattare con le opposizioni. “Lanciamo un messaggio politico a tutte le forze dell’opposizione e a tutte le forze sociali: facciamo una piattaforma per uscire da un decennio di favole ed entrare in un decennio di riscossa”.

‘Bersani commenta le parole del premier sui giudici della Corte Costituzionale che a breve giudicheranno il legittimo impedimento. “Gli attacchi alla Corte costituzionale sono di una gravità di cui non credo neppure Berlusconi si renda conto: non è possibile picconare il presidio della nostra democrazia”. Lo ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in occasione della conferenza stampa-ombra di fine anno. In particolare, per quanto riguarda la sentenza della corte, che a gennaio riguarderà il premier, ”Berlusconi deve riconoscere di essere un cittadino. Non ci venga a dire che non vuole leggi ad personam e che le vogliono i suoi avvocati. Non siamo imbecilli”.