Bersani: “Colpa di Grillo se governo del cambiamento non c’è stato”

Pubblicato il 28 Maggio 2013 - 23:08 OLTRE 6 MESI FA
Pierluigi Bersani ritiene che la candidatura al Quirinale di Stefano Rodotà  non avrebbe potuto contare sui voti necessari perche' sul nome del giurista ''con i 5 Stelle non siamo mai riusciti a parlarne, nemmeno a livello di capigruppo. Non si puo' mica discutere di un candidato senza discuterne! Non immagineremo mica che avrebbe avuto i voti!''. Lo ha detto Pierluigi Bersani

Pierluigi Bersani (LaPresse)

ROMA – ”Ho messo li otto punti: poteva esserci quel governo e la responsabilità si è capito di chi è stata. Avevo anche detto che davanti ad un governo di cambiamento, Bersani non sarebbe stato un ostacolo. Ma un governo ci voleva…”. Lo ha detto Pierluigi Bersani, in un’intervista andata in onda a Ballarò.

Pierluigi Bersani ritiene tuttavia che la candidatura al Quirinale di Stefano Rodotà  non avrebbe potuto contare sui voti necessari perché sul nome del giurista ”con i 5 Stelle non siamo mai riusciti a parlarne, nemmeno a livello di capigruppo. Non si può mica discutere di un candidato senza discuterne! Non immagineremo mica che avrebbe avuto i voti!”.

L’ex segretario del Pd, ha parlato anche delle elezioni amministrative: ”Abbiamo avuto un buon risultato a queste elezioni amministrative nonostante siano avvenute in una fase di disaffezione dalla politica. Il fatto che M5S e Pdl non lo abbiamo avuto, vuol dire che la gente ha capito il nostro percorso e la linearità del nostro atteggiamento”. Pierluigi Bersani aggiunge che M5S ”paga perché non puoi pretendere i voti per poi non usarli!”.

A proposito dell’abolizione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, l’ex candidato premier ha spiegato che si tratta di una  “nostra proposta, dobbiamo consentire il finanziamento da parte dei cittadini senza più utilizzare i soldi pubblici ma anche senza metterci nelle mani dei miliardari”.

Bersani ha poi ironizzato su Berlusconi: “Non ho mai pensato di impedire a Berlusconi di cantare, volevo impedirgli di governare. Adesso per la prima volta nella storia del Paese, il Pd in quanto tale esprime il premier”.

Per quanto riguarda il futuro del partito, Bersani ha spiegato che occorre esprimere ”un soggetto politico e non uno spazio politico perché noi siamo controcorrente. Gli altri sono partiti padronali, noi siamo un collettivo e chi ci entra deve rinunciare a qualcosa della sua storia personale. Abbiamo un ottimo presidente del Consiglio: ora dobbiamo governare e non farci degli altri film – ha aggiunto Bersani – Non ci sono altri candidati premier e il governo dura finché il Paese lo sente e lo percepisce, credo che da qui a fine anno farà scelte dirimenti”.

Bersani ha sottolineato che il Pd ”ha bisogno di un congresso nel quale solo in fondo si parli di candidature solo per il segretario, perché il premier ce lo abbiamo già” ed ha spiegato che “la prima misura decisa dal governo Letta è stata quella sugli ammortizzatori sociali, Berlusconi non ha vinto”.

Infine sull’Imu: ”Secondo me l’Imu non si toglie per tutti. Se ci sono due euro di risorse, io credo che vadano messi per scongiurare l’aumento dell’Iva e sul cuneo fiscale”.