Bersani: “Fini non è nè la cura nè la malattia, ma è un sintomo”

Pubblicato il 27 Aprile 2010 - 22:20 OLTRE 6 MESI FA

“Fini non è né la malattia né la medicina, è il sintomo”. E’ questa la metafora usata dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nel descrivere le divisioni interne alla maggioranza, durante una riunione del gruppo del Pd alla Camera svoltasi a porte chiuse. A giudizio di Bersani le “contraddizioni” del centrodestra sono ormai “insanabili” e “alla prima tabella” del Tesoro di attuazione del federalismo fiscale, “salterà il governo”.

Bersani ha poi descritto uno scenario politico e sociale a tinte scure: “Lo scollamento istituzionale e sociale – ha affermato – è grave. La crisi, dal nostro osservatorio, non migliora”, e anche la crisi della Grecia obbligherà la finanza pubblica italiana ad un ulteriore sforzo. E’ in questo quadro che si colloca, secondo il segretario del Pd, la spaccatura dentro il centrodestra dopo la vittoria della Lega alle regionali.

“Fini – ha osservato – non è né la malattia né la medicina, ma è un sintomo. Il suo strappo ha però dimostrato una cosa positiva, e cioé che la narrazione tutta in positivo di Berlusconi, perché senza inciampi, non è vera”. Il presidente della Camera, ha poi sottolineato Bersani, “tocca temi reali e dice anche alcune cose giuste, come la questione della cittadinanza. Ma noi dobbiamo dire che sono irrisolvibili nel centrodestra. Fini ha dato voce a quella destra che ha voglia di una sua dignità, che aspira a essere europea, civilizzata”. E non si deve pensare, ha affermato ancora Bersani, che le posizioni di Fini “non tocchino l’opinione pubblica di destra, compresa quella vicina a Berlusconi”.

Il Pd, dunque, dovrà muoversi in questo scenario: “L’alternativa – ha sottolineato il segretario del Pd – è la stagnazione o lo strappo. Se non hanno risolto finora i problemi del Paese è difficile che ci riescano ora. Dobbiamo stare quindi attenti a eventuali strappi, anche se io non credo che saranno domani o dopodomani”. Davanti al Pd si apre quindi “una situazione complicata e paludosa” in cui il centrodestra “farà tatticismo per scaricare su di noi le loro contraddizioni”.

Queste ultime esploderanno su provvedimenti ben precisi, a partire dalla giustizia e soprattutto dal federalismo fiscale. Fin qui, ha sottolineato Bersani, non si è visto nessuno dei decreti legislativi di attuazione; “non appena comparirà la prima tabella seria con cifre e soldi, si aprirà un film nuovo, e salterà tutto”.