Bersani, frecciate al governo Renzi: “Umiltà non è fra le sue qualità migliori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2014 - 19:54 OLTRE 6 MESI FA
Bersani, frecciate al governo Renzi: "Umiltà non è fra le sue qualità migliori"

L’abbraccio caloroso fra Letta e Bersani (Ansa)

ROMA, 25 FEB – Nel giorno del ritorno alla Camera, salutato dagli applausi di tutti i deputati, abbracciato da Matteo Renzi e abbracciato molto più calorosamente da Enrico Letta, l’ex segretario pd Pier Luigi Bersani marca il territorio non lesinando frecciate al neo premier, pur dicendosi “pronto a dare una mano”:

Benché mi pare che questo governo non abbia tra le sue qualità migliori l’umiltà, penso che sia un governo che ha bisogno di aiuto, che ha lanciato una sfida molto seria, e quindi bisogna darlo questo aiuto, una volta che siano chiari gli obiettivi che ancora credo meritino un po’ di definizione”.

“È evidente che, si può anche parlare come se si fosse fuori dal Palazzo ma un governo è sempre con tutti e due piedi nel Palazzo, poi puoi ristrutturarlo”, aggiunge l’ex segretario del Pd, sottolineando come “per quel che riguarda me, una volta definiti meglio gli obiettivi, sono pronto a dare mano”.

Bersani non nasconde la sua collocazione: fiducia al governo per disciplina di partito, ma vicinanza a Letta.

“Sono qui per votare la fiducia e abbracciare Letta”, ha detto Bersani uscendo dall’Aula di Montecitorio.

“Ma ce la farà Renzi?”, chiedono i cronisti. “Reggerà, reggerà, reggerà” risponde Bersani, secondo il quale questo è un governo che “ha lanciato una sfida. Dobbiamo dargli fiducia”.

Altra frecciata a Renzi: “Gli italiani vorranno misurare lo spread tra parole e fatti”

“Per come si è svolta questa vicenda e per come il presidente del Consiglio ha interpretato questo voto di fiducia, da domani gli italiani vorranno misurare lo spread tra parole e fatti”.

Renzi dal banco del governo, contrapponendo polemicamente la democrazia interna del Pd a quello che succede dentro M5S, aveva dedicato a Bersani parole di stima:

“Quando Bersani ha vinto non mi ha escluso dal Pd e il fatto che Bersani sia qui oggi è un segno di stile, di rispetto non solo personale ma politico”.