Bersani: “Grillo non evochi la violenza, il Paese può morire”

Pubblicato il 7 Marzo 2013 - 17:36| Aggiornato il 12 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Beppe Grillo non evochi violenza, il Paese può morire”: Pier Luigi Bersani tenta di richiamare al senso di responsabilità il leader del Movimento 5 Stelle, fresco di nuove accuse e ultimatum. “Grillo non vuole diplomazia né scambi di sedie, io meno di lui. Bisogna dare risposte serie e non incappucciate”, ha detto il segretario del Pd a proposito dei ripetuti rifiuti grillini ad un’intesa di governo. Tornando sulla frase sulla violenza nelle strade e la tensione sociale nel Paese, Bersani ha aggiunto: “E’ difficile dire chi accende le micce. Io so che c’è un’enorme tensione in questo Paese, ci sono tante situazioni al limite e ci vorrebbe grande senso di responsabilità, non bisognerebbe evocare niente di questo. Perché questo Paese può morire”.

Bersani ha spiegato che tocca al Pd fare una proposta: “E’ un dovere di responsabilità per il Pd dire attraverso quale via può essere avviata la legislatura e data governabilità al Paese”. Secondo lui “il problema è l’abbrivio, ma se parte questo governo durerà”. E’ tornato sugli ormai famosi otto punti, chiarendo che sono solo “un inizio per la legislatura”. Ha ribadito l’importanza della legalità per l’economia italiana. “Non è vero che con l’onestà non si mangia, con l’onestà si mangia e si beve”.

Il segretario piacentino ha ribadito il no categorico ad un accordo con il Pdl, “impresentabile”.  Ha respinto le critiche al modo in cui si è svolta la direzione del partito mercoledì 6 marzo: “Abbiamo a volte votato all’unanimità, a maggioranza. Noi siamo l’unica forza italiana che discute in pubblico. Se poi un dibattito mostra che c’è un partito pronto a essere un presidio, chapeau in questa situazione. Abbiamo discusso in streaming e votato dicendo c’è un partito che tiene una rotta”.