Bersani va all’attacco del Professore, cioè di Mario Monti, scrive su Repubblica Goffredo De Marchis che lo ha intervistato: “Ora basta affidarsi a leader solitari”, ha detto Pier Luigi Bersani. Ce n’è per tutti, col
Pd che stoppa la corsa di Cancellieri e su Bondi va anche oltre: vulnus istituzionale Bersani, scrive De Marchis, non nasconde più l’irritazione per le prime mosse della lista di centro e avvia la campagna elettorale attaccando. «Non mi aspettavo uno scenario simile, non possiamo affidarci di nuovo a leader solitari. Monti deve dirci con chi sta, quali scelte intende fare, cosa pensa sui diritti civili. Non bastano un’agenda e un simbolo».
Solo Giorgio Napolitano resta una figura di riferimento. E il Pd spera che i suoi numerosi richiami «alla correttezza istituzionale» vengano ancora ascoltati. «Questa roba del centro nasce nel chiuso di una stanza… È una cosa che parte già vecchia, che ricorda riti superati».
Il timore di «una lista che sta nel mezzo» e si dichiara alternativa al Pd come al Pdl lascia immaginare scenari inquietanti per Bersani. «Restiamo aperti a una collaborazione con il centro, ma deve essere chiaro che la destra è fuori da qualsiasi iniziativa di governo ». Invece i passi iniziali della lista di Monti richiamano alcune fasi di una stagione da cancellare. Il personalismo travolge tutto: regole, fair play, stile. Questo è il pericolo. «Io vedo il rischio che ci si affidi ancora a criteri che hanno già portato al fallimento». La sfida viene presa alla larralmentega, ma il messaggio è chiaro come il destinatario: il premier. «Monti adesso deve separare le funzioni dello stato dall’attività politica del suo partito».
Il Pd mette nel mirino il ministro Annamaria Cancellieri, il risanatore Enrico Bondi e Federico Toniato, il principale collaboratore di Monti. Sono loro la prova di come il Professore affronti «il piano della correttezza istituzionale un tanto al chilo», «di una clamorosa caduta di stile», di «una sbavatura delle regole ».
L’avvertimento colpisce prima di tutto il ministro dell’Interno, fino a ieri mattina candidata sicura del centro montiano,natuogni con un ruolo da capolista. La Cancellieri aveva già accettato, ma è stata fermata dai rilievi del Pd. Il titolare del Viminale gestisce la fase del voto ed è una figura fondamentale nei giorni delle elezioni: può un prefetto scelto per il suo profilo tecnico buttarsi nella mischia all’improvviso?