Bersani: “Con Monti patto per le riforme. Ma non su diritti civili e lavoro”

Pubblicato il 14 Gennaio 2013 - 17:29| Aggiornato il 15 Gennaio 2013 OLTRE 6 MESI FA
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani (Foto Lapresse)

ROMA – Nessuna discontinuità con le riforme di Mario Monti: il segretario del Pd e candidato premier del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, lo chiarisce in un’intervista al Washington Post. Ma aggiunge: “Nessuno scambio di favori con il presidente del Consiglio”.

Alle riforme di Monti lui vorrebbe solo dei “ritocchi”. Le priorità vanno ad “una legge contro la corruzione, una legge sulla vita e il funzionamento dei partiti politici, come ci aveva chiesto la Costituzione cui non è mai stato dato seguito”. E ancora: “Una legge sui diritti civili, come quello dei lavoratori di partecipare alla scrittura dei contratti aziendali. Le unioni civili per le coppie gay. Diritti di cittadinanza per gli immigrati. Una riforma del mercato del lavoro”.

Contrario ad un possibile patto per le riforme tra Bersani e Monti è l’ex alleato del Pd, il leader dell’Idv, alleato di Antonio Ingroia, Antonio Di Pietro: “Tutti i giorni sui giornali c’è qualche titolo sui litigi fra Bersani e Monti e io corro a leggere perchè, se fosse vero, sarei contentissimo. Che c’azzecca, infatti, il centrosinistra con le politiche di Monti, con gli esodati, con gli operai lasciati senza diritti, con il rigore cieco che crea centinaia di migliaia di disoccupati, con i lavoratori che, dopo anni e anni di lavori usuranti, sono costretti a continuare, invece di andare in pensione, con le leggi che favoriscono il precariato, con tasse odiose e ingiuste come l’Imu sulla prima casa?”.