Bersani: “Serve un progetto per l’Italia”. E “blinda” le primarie: “Votino solo gli iscritti”

Pubblicato il 17 Aprile 2010 - 17:12 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani ritiene che serva subito un«progetto per l’Italia». «Per essere all’altezza – spiega il segretario del Pd – serve un’agenda che faccia emergere la nostra visione del Paese». Durante l’intervento alla Direzione del partito, Bersani ha invitato tutti a guardare ai problemi reali del Paese per creare un’alternativa vincente. Bersani punta su «pochi punti programmatici: lavoro inteso come lavoro delle nuove generazioni; fisco, educazione intesa come scuola e università; riforma delle istituzioni, giustizia ed informazione».

Poi Bersani ha parlato delle dinamiche interne al partito: i segretari cittadini e provinciali del Pd non dovrebbero più essere eletti con primarie aperte a tutti i cittadini bensì in elezioni riservate ai soli iscritti del partito. È questa la modifica allo statuto del Pd a cui sta lavorando l’apposita Commissione .

Le modifiche a cui sta lavorando la Commissione, ha spiegato Bersani, mirano a dare più peso agli iscritti ed ai circoli, in modo da favorire un radicamento del partito, e superando così una fase in cui gli stessi circoli sono stati di fatto dei semplici seggi elettorali. Per dar più peso agli iscritti, ad essi sarà riservato il voto nell’elezione dei segretari cittadini e provinciali. Ben 83 di questi congressi, ivi compresi quelli delle grandi città, sono in programma nei prossimi mesi.

La seconda possibile modifica consiste nel riservare ai segretari di circolo una quota negli organismi dirigenti cittadini e provinciali del partito, in modo da favorire la nascita di nuovi dirigenti che provengono dalla base. La terza modifica riguarderebbe una più precisa definizione di applicazione del principio di incompatibilità fra cariche di partito e cariche amministrative o di governo.

Inoltre si lavorerà ad un sistema di sanzioni da applicare quando vengono violate le norme del codice etico già esistente. Infine la commissione lavorerà per precisare meglio il meccanismo per selezionare le candidature di coalizione. Punto questo importante in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno in alcune grandi città come Torino, Napoli e Milano.

Bersani ha quindi affrontato il tema delle riforme: per quanto riguarda la riforma fiscale, ha detto che va fatta subito e non dopo l’introduzione del federalismo. Bersani ha affermato che il tema del fisco «è il luogo del tradimento della destra verso gli italiani». Inoltre «la riforma del fisco non può essere rinviata a dopo il federalismo» come invece afferma il governo. Il segretario del Pd ha anche affrontato il tema della compatibilità finanziaria di una riforma: «Il primo obiettivo – ha spiegato – è la fedeltà fiscale» in modo tale che «ogni euro in più che deriva dalla lotta alla evasione si trasformi in un euro in meno di tasse».

La riforma della giustizia invece «non può essere un tabu». «La giustizia è un servizio che non funziona per i cittadini e noi – sottolinea il segretario del Pd – lo vogliamo affrontare da quel lato». «Le nostre proposte sono in polemica con le leggi ad personam. Si può essere d’accordo o meno ma non esiste che nella nostra squadra, quando si presentano delle proposte, si parli di intelligenza con il nemico», ha evidenziato il segretario.

«Fuori i partiti dalla Rai» ha anche detto senza mezzi termini il segretario del Pd, annunciando che «presenteremo presto un ddl a questo scopo. Gli organismi di garanzia attuali si sono infatti rivelati strutturalmente impotenti a garantirci. È necessaria anche una nuova legge antitrust, che è anche il modo per affrontare il conflitto d’interessi».