Bersani: “Siamo con Monti ma serve qualcosa di più”

Pubblicato il 20 Gennaio 2012 - 22:05| Aggiornato il 21 Gennaio 2012 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 20 GEN – Il sostegno a Monti non e' in discussione ''finche' non ci saremo allontanati dalla soglia del baratro, cioe' fino a fine legislatura''. Ma se l'appoggio al Professore e' scontato, il Pd resta assestato sul fronte dell'appoggio ''leale ma trasparente'' e cosi', come gia' avvenuto sulla manovra, anche il decreto liberalizzazioni passa non senza critiche.

''Un progetto lodevole ma su 2-3 cose si puo' fare di piu' e meglio e con maggiore immediatezza'', e' il voto di Pier Luigi Bersani che, siccome ''la politica non e' andata in vacanza'', si prepara a migliorare il testo in Parlamento.

Nella prima assemblea del Pd del 2012, Bersani pronostica che per il Pd ''non sara' tutto rose e fiori''. Nonostante la relazione sia stata scritta davanti ad una birra in un pub di campo de Fiori, come dimostra la fotografia che oggi impazza in rete, il segretario Pd sente il peso di una crisi ''molto seria e grave'' pur nella convinzione che il paese ce la fara'. E in questo passaggio di emergenza, il Pd, come ha gia' fatto evitando le elezioni anticipate, mettera' l'Italia prima di tutto'.

''Non è uno slogan- assicura Bersani – è l'atto politico più alto e più impegnativo. Abbiamo messo in campo la politica, non l'abbiamo messa all'angolo. Semmai abbiamo messo all'angolo gli egoismi di partito, la miopia, il piccolo cabotaggio''. E la bussola dell'Italia prima degli interessi di partito e' un avviso agli alleati, Di Pietro in primis, che rischiano di far saltare l'alleanza ''se pensano di prendere alle spalle il Pd in un passaggio delicatissimo per il paese''.

Ma e' il rapporto tra il Pd e il governo il cuore della relazione del segretario, chiamato a rassicurare i mille delegati sulla tenuta del partito e sul fatto che il Pd non cambiera' l'anima ''popolare e solidaristica'' nell'interregno del governo dei tecnici. ''Sosterremo il governo con lealtà e trasparenza, dicendo chiaro quello che va e quello che non va e quel che faremmo noi di diverso'', assicura Bersani per il quale, sul mercato del lavoro, ''il contributo del Pd si e' gia' visto''.

Il decreto sulle liberalizzazioni non era ancora passato in consiglio dei ministri ma dai testi visti il Pd sa gia' che ci vuole di piu'. ''Se sara' timido come sembra – annuncia Rosy Bindi – faremo le nostre critiche''. E il segretario, cosi' come Enrico Letta, annunciano modifiche in Parlamento, quando il decreto e' approvato. ''Ci sono materie – spiega l'ex ministro delle 'lenzuolata'- che incidono direttamente sulle tasche dei cittadini; parlo di farmaci, parafarmaci, di gas, di assicurazioni e banche, di servizi professionali. Ma se si pensa che i prezzi dei farmaci e parafarmaci possano scendere solo allargando un po' il numero dei monopolisti, ci si sbaglia di grosso''.

Le liberalizzazioni, incoraggia Bersani, ''sono popolarissime, non bisogna temerle''. E se Monti deve liberalizzare il mercato, il Pd si assume l'impegno di ''liberare'' la politica dal Porcellum e dalle gabbie di istitutizioni invecchiate. ''Abbiamo consegnato a Napolitano – annuncia Bersani – un fermo, onesto ed esigibile impegno politico a mettere mano alle riforme istituzionali ed elettorali e lo ringraziamo per l'iniziativa di sollecitazione che ha assunto''. Il Pd dara' il massimo per cambiare una ''legge inaccettabile'' o nella ''malaugurata'' ipotesi che non si riuscisse fara' le primarie per i parlamentari. Ma, assicura il segretario alla Bindi, le primarie restano solo una subordinata rispetto alla principale che e' il cambio della legge elettorale.