Bersani si lega ai sindacati: “Potremmo dire no a Monti”

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 - 20:32 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

ROMA – Pier Luigi Bersani si avvicina ai sindacati e si slega da Mario Monti: il segretario del Pd ha detto che il suo partito non appoggerà in maniera incondizionata il governo, specie se non ci sarà accordo con le parti sociali sul delicato tema del lavoro.

Ecco cosa ha detto Bersani ”Non condivido la tesi di andare avanti anche senza accordo. Se non ci sarà accordo, il Pd valuterà in Parlamento quel che viene fuori sulla base delle nostre proposte”. Monti, qualche ora prima, aveva detto che il governo avrebbe “tirato dritto” anche senza accordo. ”In questo momento di recessione – spiega Bersani – serve la riforma ma serve anche la coesione. Serve una scommessa insieme e sono convinto che il governo è impegnato a raggiungere un accordo. Il Pd seguirà quell’accordo”.

Posizioni che sembrano più vicine a quelle di Cgil, Cisl e Uil piuttosto che a quelle dell’esecutivo che il Pd ha (finora) appoggiato: Susanna Camusso (leader Cgil) ha detto che il suo sindacato si aspetta un “taglio diverso” nella trattativa: ”Ci aspettiamo molte risposte che non ci sono state ieri”, ha detto, sottolineando che ”quando si parla di un ammortizzatore universale bisogna anche indicare quanto vale, quanto dura e come lo si matura”. La Camusso ha spiegato quello che intende: ”Se l’idea che ha espresso il governo è quella di una riduzione della spese, è chiaro che lo strumento non è universale e la risposta non è sufficiente”.

Anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha mostrato il pugno duro: ”Inchioderemo il governo alle sue responsabilità: infatti, da quello che ho capito, per fare quello che vuole, vuole rompere la trattativa. Non lo permetteremo”. Ovvero: ”La cosa che deve capire il governo è che noi non molleremo il tavolo, e sbaglia chi pensa di farlo”, ha detto, aggiungendo che ”saremo inchiodati al tavolo per trovare soluzioni responsabili”.

Nel frattempo, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero ha convocato le parti sociali giovedì 23 febbraio. La convocazione è indirizzata a nove sigle (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Rete Imprese, Abi, Ania e Alleanza delle cooperative).