Roma, opposizione fa ostruzionismo: servirà proroga per il bilancio

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 - 21:15 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Alemanno (LaPresse)

ROMA – Per ora di accordo non c’è traccia. E l’Assemblea del Comune di Roma è costretta a continuare  a oltranza la votazione dei 13mila ordini del giorno e 54mila emendamenti che mancano all’approvazione del bilancio 2012. La quadra è stata cercata con un’ipotesi di emendamento che conteneva 19 proposte che accoglievano alcune richieste dell’opposizione. Ma non è stato sufficiente, e quindi il bilancio verrà approvato oltre i termini previsti dalla legge che scadono alla mezzanotte del 31 ottobre.

Di conseguenza, il sindaco di Roma Gianni Alemanno  ha telefonato al prefetto Giuseppe Pecoraro che ”probabilmente lunedì constatato che il bilancio non è stato ancora approvato, manderà una lettera di diffida per i consiglieri comunali e stabilirà un tempo di proroga discrezionale”. Un termine che può variare, anche se quello più accreditato dovrebbe essere di 20 giorni.

Che tuttavia potrebbero non essere abbastanza se non si troverà una via d’uscita politica che qualcuno ipotizza comunque già raggiungibile per lunedì prossimo. Secondo i calcoli dello stesso sindaco, infatti, se la situazione non si sbloccherà  al ritmo di 70 votazioni al giorno ci vorrebbero 957 giorni, ossia tre anni, per varare la manovra. Detto ciò il sindaco ha nuovamente condannato l’ atteggiamento della minoranza ”fazioso, che sta paralizzando la città e che è solo ideologico e finalizzato a far cadere la nostra amministrazione”.

Dal canto suo, l’opposizione con il capogruppo del Pd Umberto Marroni e con il segretario romano del Pd Marco Miccoli,bolla la manovra come ”tardiva e inadeguata”. Ma il centrodestra va a contrattacco: ”La città di Roma ha urgente bisogno dell’approvazione del bilancio – ha spiegato il coordinatore del Pdl di Roma Gianni Sammarco – non è piu’ possibile anteporre un ostruzionismo fine a se stesso agli interessi generali”. Per Vincenzo Piso, coordinatore del PdL nel Lazio ”chi paga le conseguenze di questa scelta scellerata sono i giovani, le imprese, le famiglie, le aziende dei pubblici servizi, i lavoratori”. .