La Binetti lascia il Pd: “Bisogna fare un grande centro”

Pubblicato il 15 Febbraio 2010 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA

Paola Binetti lascia il Pd. Il tira e molla e finito. La deputata teodem al centro di mille polemiche sui diritti civili, ha scelto l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Niente migrazione all’Api con Rutelli, l’uomo che l’aveva convinta a scendere in politica e che l’aveva portata nella Margherita.

Su Facebook impazzano commenti soddisfatti: “Ciao, cilicio”; “Grazie signore grazie”; “L’avevo detto che se nevicava a Roma, qualche altro miracolo sarebbe accaduto…”.

Le lettere di commiato al segretario Pierluigi Bersani e al capogruppo, Dario Franceschini oltre che a Pier Ferdinando Casini, sono già pronte.

Al segretario Pd questa separazione dispiace «più di altre volte», ma non può «condividere le sue motivazioni».

«Non posso accettare la deriva zapaterista del Pd – ha spiegato la Binetti – non posso restare con Emma Bonino. Ho aspettato un segnale dal partito, ma Pannella ha dato l’alt a Ceccanti, il democratico cattolico che avrebbe dovuto scrivere il programma elettorale con la Bonino. Bisogna fare un grande centro, mi auguro che Rutelli si fonda con l’Udc. Sono contenti che vada via dal Pd? Sono contenta per chi è contento, grazie a Dio me ne sono andata. Ma molti sono dispiaciuti».

Come Rosy Bindi, la presidente del Pd, che invita a una riflessione nel partito anche se, dal suo punto di vista, c’è stato un equivoco da parte di Binetti: «Nel Pd non si sta come in un condominio, bisogna fare la fatica di incontrare le idee degli altri».